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Roma – 28/06/2004 - Per un pugno di euro




Gabriele Paolini - foto by SupermaxPer la precisione, 750.000. E' la cifra richiesta dalla Rai a Gabriele Paolini nel processo civile iniziato due anni fa che lo ha visto impegnato oggi in una nuova udienza...


In realtà, possiamo già dire (con largo anticipo sulla sentenza) che l'azienda di stato ha fatto un bel po' di casino. Infatti, il processo che si è svolto oggi al tribunale civile di Roma riguarda circa 50 episodi di inquinamento (tra il 1997 e il 2002), avvenuti nei confronti di decine di giornalisti, tra cui Claudia Nocerino (Tg2), Bruno Princiotta (Tg2), Roberto Toppetta (Tg3) e Giuseppina Paterniti (Tg3), che nei mesi precedenti avevano raccontato in aula le incursioni che li hanno visti coinvolti.
Ma la Rai si è anche costituita parte civile in un procedimento penale (il caso Anzaldo, vedi la notizia relativa, in cui invece la richiesta risarcitoria si limita a 50.000 euro, essendo circoscritta ad un episodio singolo), errore molto grave, considerando che non si possono chiedere dei danni per uno stesso fatto in due procedimenti diversi. Lo sbaglio è probabilmente dovuto ai due studi legali che la Rai ha utilizzato (tra cui quello di Ugo Ruffolo, conosciuto al grande pubblico per la sua partecipazione alla trasmissione "Mi manda Lubrano", ora "Mi manda Rai Tre") e che presumibilmente non hanno comunicato bene tra loro.

Ma gli errori si pagano e oggi l'implacabile avvocato Kornmüller non ha avuto pietà, chiedendo per le ragioni indicate sopra l'estinzione del processo, che eventualmente dovrebbe essere accorpato in quello penale.
Ora i legali di entrambe le parti in causa avranno 60 giorni di tempo per presentare le loro argomentazioni e prove. Seguiranno 20 giorni in cui gli avvocati potranno analizzare i documenti presentati dai colleghi. Insomma, considerando anche la lunga pausa estiva, una sentenza è prevista per ottobre-novembre. Intanto, nel caso di sconfitta, la Rai perderà 75.000, ossia un decimo della somma richiesta a Paolini, che va data allo studio legale per legge.

Chiudiamo con alcune note di colore.
Curiosamente, a differenza del tribunale penale di Piazzale Clodio, in quello civile le misure di sicurezza sembrano molto deficitarie. Ma, come notato dall'occhio lungo del profeta del condom (che per l'occasione vestiva l'ormai abituale completo smoking, con sciarpa e guanti bianchi), che, nonostante ritenga questo processo come quello più impegnativo di sempre, è costantemente attento, abbonda la presenza di belle fanciulle. Insomma, il tribunale civile si dimostra essere un luogo pieno di sorprese...









A cura di Gon

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Pubblicato su: 2004-06-28 (6767 letture)

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