CONDANNATO IL LADRO DI IMMAGINI
"LA STAMPA " - 10 MAGGIO 2005
Gianluca Nicoletti
Dopo anni di appostamenti in ogni luogo liturgico Gabriele Paolini ha finalmente raggiunto il suo scopo. Un giudice lo ha condannato per "interruzione e turbativa di pubblico
servizio". Il giovane
ha la vocazione all'automartirologio, sicuramente non sarà la minaccia di
quei tre mesi di carcere
a farlo desistere dal continuare imperterrito ad alimentare, giorno dopo
giorno, la sua ansia di
esistenza. Per lui vivere significa rubacchiare inquadrature dietro alle
spalle di impassibili
telegiornalisti in diretta. Il giudice di Roma Stefania Castagnoli ha
inflitto la pena per
un'incursione in un Tg della Rai, la sentenza apre un interessante
dibattito: a chi appartiene lo
spazio delimitato da un'inquadratura? Il Paolini è sicuramente un
megalomane, indossa la
collana di preservativi solo per richiamare ulteriore attenzione sulla sua
capelluta persona.
Qui non c'entrano le battaglie civili, se il figurante abusivo scoprisse che
una collana di teste
d'aglio o di scamorze fosse più utile al suo delirio d'apparire se la
infilerebbe, gettando senza
rimpianti i condom alle ortiche. Lui ci si tuffa a capofitto, ma a tutti,
esibizionisti e narcisi compresi,
capita di essere controllati ogni giorno da un sistema di videosorveglianza.
Diamo oramai per
scontato che, ad una telecamera, sia lecito impossessarsi di ogni nostra
quotidiana normalità o
follia. Nessuno ci vieta di fare quello che ci pare, esclusi naturalmente i
reati contro il patrimonio o
le persone, quando siamo sotto l'occhio elettronico di qualsiasi banca,
supermercato o area di
sicurezza.
Perché, se invece la telecamera è appendice televisiva, chiunque venga
inquadrato per la stessa
strada deve essere di suo gradimento? Si può far parte della "gente" di
sottofondo a un
collegamento della tv solo se la nostra presenza non disturba la
rappresentazione, ma è
funzionale alla stessa. Paolini però rompe le scatole, rovina l'atmosfera.
Non si è fermato mai,
neppure di fronte ai disastri, ai morti, ai funerali. Non c'è lacrima
catodica, crisi politica,
cronacaccia o telepettegolezzo che non porti impresso come bollino di
qualità qualche frame
della sua nera silhouette. I conduttori temono come la peste il suo fiato
sulla nuca, i cartelli
ingiuriosi che brandisce, l'onta della profilattica ostentazione. Il matto
ora sarà punito, ma la sua
condanna ci ha fatto capire che ogni pezzo di strada, se lambito dall'occhio
di una televisione,
diviene all'istante, proprietà della televisione stessa. Ognuno di noi
dovrebbe ribellarsi al solo
pensiero che, davanti alla facciata di un palazzo istituzionale, all'atrio
di una scuola, in un
qualsiasi angolo della città, se inquadrato, sia obbligato a compiacere
sempre le regole della
cerimonia televisiva di cui entra a far parte.
GABRIELE PAOLINI RISPONDE A NICOLETTI.
21 GIUGNO 2005
Caro Gianluca,
mi permetto di darti del tu, anche se non abbiamo, per adesso, mai fatto
SESSO ASSIEME!!!. Eh,
si, perché tu ti sei permesso, pubblicamente ed, in più, in prima pagina sul
terzo più diffuso e
letto quotidiano POLITICO italiano, di darmi del MEGALOMANE e del MATTO. Ti
ringrazio molto
per la tua ampia LIBERTA' D'ESPRESSIONE, perché mi dai, cosi, la possibilità
di replica.
Solitamente e, per molto meno, ho l'abitudine di QUERELARE, nell'arco di 24
ore, chi mi ha
ingiuriato, offeso o, peggio, picchiato.
Potendo contare su due VALIDISSIME ed AGGUERRITE squadre di AVVOCATI,
capitanate dai
Legali Massimiliano Kornmuller e Lorenzo La Marca, in media presento una
querela ogni 20 ore.
Eh, si, hai capito bene. E come se ti vedessi.Chissà che faccia hai fatto.
Avrai sicuramente
detto: "Questo ha molto tempo e tanti soldi da spendere". Bé, caro GIANLUCA
NICOLETTI DEI
MIEI STIVALI, consentimi, SONO CAZZI MIEI.!!!.
Vorrei, qui di seguito, sottolineare solo qualche aspetto:
1) MEGALOMANE e MATTO dallo a chi tu conosci personalmente, magari al tuo
dentista che ti ha
bucato la lingua o al tuo farmacista che ti ha dato per scherzo una scatola
di preservativi scaduta,
sempre che tu faccia DEL SESSO!!!.
2) Il fatto che io sia un personaggio pubblico, non ti permette, certo, di
offendermi o ingiuriarmi
pubblicamente. E' proprio curiosa la vita. Nel tuo pezzo, che hai scritto
per "LA STAMPA", tu
STESSO così dici: "ESCLUSI NATURALMENTE I REATI CONTRO IL PATRIMONIO O LE
PERSONE". E tu caro Gianluca, hai commesso scrivendo il tuo articolo, un
reato contro LA
PERSONA e, più precisamente, il reato di 'DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA'!!!.
3) Tu scrivi: "SE IL FIGURANTE ABUSIVO SCOPRISSE CHE UNA COLLANA DI TESTE
D'AGLIO O
DI SCARMORZE FOSSE PIU' UTILE AL SUO DELIRIO D'APPARIRE SE LA INFILEREBBE,
GETTANDO SENZA RIMPIANTI I CONDOM ALLE ORTICHE". Ma dico, caro Gianluca, ma
ti sei mai
fatto un giro sul mio SITO INTERNET UFFICIALE, www.gabrielepaolini.it ?. Hai
mai cercato il mio
nome e cognome sul MOTORE DI RICERCA GOOGLE?. Ebbene, caro Gianluca, dei
MIEI
'GOLEM', ci sono oltre 35.000 citazioni, nel bene e nel male, che mi
riguardano. Ma lo sai quanti
preservativi ho regalato in Italia ed all'estero, a partire dal gennaio 1997
?. Lo sai quante lettere e
scioperi della fame e della sete ho portato avanti, affinchè qualche
MINISTRO DELLA SALUTE
DEL CAZZO, si impegnasse per diminuire il COSTO ESORBITANTE DEI PRESERVATIVI
?. Ma lo
sai quante persone malate di AIDS, ho aiutato, dando a loro denaro ed
affetto?. Ma chi ti credi
d'essere, per poter, sulle pagine di un'autorevole quotidiano come è "LA
STAMPA", dire la TUA, su
di una persona senza conoscerla A FONDO ?.
4) IO CREDO MOLTO IN QUELLO CHE FACCIO E, DA ANNI ORAMAI, posso contare su
un alto
numero di persone che fanno il TIFO PER ME e mi MITIZZANO. Ci sono ben 4
FANS CLUB a mio
nome, in ITALIA. Ci sono due COMITATI di italiani all'estero, fondati a mio
nome, uno a BERLINO,
un altro a NEW YORK. Ci sono ragazzi che si sono LAUREATI presentando TESI e
TESINE sul
mio personaggio. E' CERTO ANCHE CHE CI SONO PERSONE CHE MI ODIANO E CHE MI
RITENGONO UN EMERITO STRONZO E ROTTO IN CULO!!!. Ma questo, caro Gianluca,
fa parte
del gioco, di chi si espone pubblicamente. E poi, suvvia, tu non SEI
PARACULO?. Ma vai a FARE
IN CULO!!!. Gianlucone, mio, anche per te, vale la MASSIMA, "BENE O MALE
PURCHE' SE NE
PARLI". Sbaglio o anche tu hai fatto TELEVISIONE, non ti sei mica tirato
indietro dall'ESIBIRTI!!!.
5) Credimi, Gianluca, io ho SEMPRE AVUTO STIMA DI TE e del modo in cui
svolgi il TUO
LAVORO. Ti ho sempre trovato ORIGINALE, CINICO al punto giusto, UNICO nel
tuo genere. Ma
devi amettere che l'articolo che mi hai dedicato, non ti è uscito molto
bene. Certo ti ringrazio per
l'attenzione che hai dato alla notizia, in merito alla mia condanna, ma da
una persona precisa e
professionale, come te, PRETENDO qualcosa di PIU'.
6) Ma detto ciò sono DAVVERO OTTIMISTA. Sono convinto che una volta che
leggerai questa mia
LETTERA APERTA, ti farai vivo in qualche modo (email:
edizionipaolini@libero.it). Non posso
pensare che una persona come te non sia pronta al dialogo!!!.
7) In caso contrario, se non riceverò una tua risposta, vorrà dire che
rinuncerò ad una CENA CON
TE!!!. E pensare che conoscendo bene la PSICOTERAPIA DELLA GESTALT, ti HO
INQUADRATO
DA TEMPO e sono convintissimo che NON TI SOTTRARRESTI A LAVORI DI BOCCA
(qualora io te
lo PROPONESSI) ed io, credimi, chiedilo al tuo collega FRANCESCO GIORGINO,
sono MOLTO
ABILE. Mi ALLENO da TANTISSIMI ANNI. Eh, Gianlucone, FATTI UNA RISATA E
SEMMAI UNA
BELLA SCOPATA. Credimi ne hai bisogno, sei TROPPO PALLIDO. E scopare fa bene
alla
salute!!!.
8) Ed in più, se non rispondi alla mia lettera, vorrà dire che darò ancora
una volta del LAVORO AI MIEI AVVOCATI!!!.
BY GABRIELE PAOLINI
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