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Gabriele Paolini ricorda un suo carissimo amico, scomparso un anno fa


Roma, 11/06/2004, ore 4.15
A Marco Ricciardelli, fraterno amico

Gabriele Paolini e Marco RicciardelliEhi, lo sai che è come se ti vedessi, lassù in cielo. Non essere troppo birichino. Non fare arrabbiare tutti.
C'è da dire che con te, angeli o diavoli, non si gireranno di certo i pollici. L'altro giorno sono passato, caro Marco, con il 341 davanti al Cosmos. Sono scoppiato a ridere e ho proseguito per diversi minuti. I conti in bianco di decine e decine di mila lire che lasciavamo a nome di mia sorella Silvia, che puntualmente, con pazienza da santa, pagava a fine settimana.
Ti ricordi le palline da tennis che, per dispetto, facevamo finire sulla strada?

Gabriele Paolini e Marco RicciardelliBei ricordi, incancellabili. Ogni tanto, quando voglio sentirti vicino, guardo alcune foto ricordo, a me carissime. Quelle recite alle elementari, che spettacolo!!! Porca miseria, che risate. Tu eri lì, tutto imbronciato, non ti andava per niente di recitare, perché tu sei sempre stato, nella vita, "te stesso". Io avevo la faccia tutta dipinta di nero. Eravamo entrambi molto piccoli, decisamente incoscienti, prima delle tante e future nostre positività e negatività.
Stavamo crescendo e lo facevamo insieme. Insieme abbiamo fatto un lungo cammino e continueremo, insieme, a farlo. Ti avrò sempre nella mia mente e nel mio cuore. Posso forse dimenticare le nostre foto di compleanno? Avevo sempre, al momento di spegnere le candeline della torta, la tua mano sulle mie spalle.

Gabriele Paolini e Marco RicciardelliE quella volta al circo. Ad accompagnarci c'era un'altra mia sorella, Rossella, che fu costretta a rimanere per un'ora a testa in giù per cercare il tuo portafoglio, che tu stesso avevi gettato dall'impalcatura.
Ed i popcorn buttati in testa alle persone che ci stavano di fronte nelle sale cinematografiche? Eravamo due ragazzini davvero paraculi. E quelle vecchiette, che al mare a Castel Fusano, si vedevano arrivare in testa le nostre pantofole? Ci nascondevamo dentro le cabine e poi partivano i colpi!!!

Nelle foto delle elementari stavamo sempre vicini l'uno all'altro. Guarda che lo siamo anche adesso. Io ti ho sempre vicino, anche quando faccio incavolare i cronisti televisivi. Sento le tue risate, sento il tuo tifo.
La foto delle elementari – Clicca per vedere l’immagine ingrandita E non dimenticherò mai quella volta che mi hai chiamato alle due di notte sul cellulare e mi hai detto che avresti comprato una copia della "Garzantina" del critico Aldo Grasso. Hai esclamato "ce l'hai fatta a finire nella storia della tv, hai una voce tutta tua nella più importante enciclopedia della televisione!!!"
Allora, sono scoppiato a piangere, perché avevo sentito dentro di te la gioia per quel mio successo. Le zingarate, le tarapioche sblindole, gli insetti messi nei piatti dei ristoranti per non pagare i conti, i mobili ordinati in tv e fatti consegnare agli amici Giovanni Zangrillo e Paolo Berardocco. Ehi, non chiudere la porta lassù, che prima o poi ti arriverà una mia pantofola. In testa!!!

Gabriele Paolini









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Pubblicato su: 2004-06-22 (19075 letture)

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