Dopo il nuovo intervento ieri sera al Tg di Sky, Gabriele Paolini si rivolge direttamente al leader radicale e alle persone del suo entourage, oltre ovviamente ad invitare il ragazzo protagonista della vicenda a vuotare il sacco.
Ancora una volta, ad essere utilizzato come veicolo per protestare contro Pannella è stato il telegiornale del canale satellitare, nel corso dell’edizione delle 23.00. Per ben cinque secondi, i telespettatori hanno potuto vedere un cartello molto esplicito (“Pannella ha fatto sesso con il quindicenne Radicioni”,) tenuto in mano dal Profeta, come suo solito alle spalle dell’inviata di turno. Paolini alza il tiro della polemica, anche come forte segno di protesta contro il disinteresse dei mass media (troppo preoccupati della campagna elettorale in corso per denunciare un personaggio così importante), ma soprattutto contro l’ipocrisia di tutto il Partito Radicale. Per questo, quella che segue è una lettera aperta del presenzialista, rivolta a tutti i protagonisti della vicenda:
“Egregio sig. Giacinto – detto Marco – Pannella,
non so più cosa dirle per esprimere lo sdegno che provo nei confronti di un politico che fino a qualche tempo fa ammiravo per le sue importanti battaglie civili. Qual è la vera libertà, quella che Lei ha sempre ricercato a parole o invece quella che sta evitando attualmente? Come riesce a conciliare questo suo spirito combattivo – che ho sempre sottoscritto – con l’atteggiamento che mantiene nella sua vita privata? Pensa che pagare un ragazzo – all’epoca dei fatti quindicenne – per diversi incontri a sfondo sessuale sia un atto di libertà?
So perfettamente che il rapporto tra lei e il giovane sopra citato è stato consensuale. Ma non crede che un ragazzo di quell’età, cresciuto all’interno del partito e per questo affascinato dalla sua personalità, non sia in grado di decidere come se si trattasse di un adulto?
Se ho deciso di presentare una denuncia penale nei suoi confronti è solo perché ho conosciuto personalmente negli ultimi due anni il giovane in questione e ho la certezza che non sia un mitomane. Si tratta di un ragazzo intelligente e sensibile, con il quale ho avuto un rapporto molto profondo. Spesso ho ascoltato le confidenze del Radicioni, addolorato perché stava constatando che molte delle sue promesse (compresa quella di fargli fare carriera all’interno del partito) servivano soltanto per raggiungere determinati scopi.
E’ doloroso oggi trovarmi un amico profondamente in difficoltà per la mia presa di posizione, ma sono convinto che sia importante proseguire il percorso che ho iniziato, perché certi episodi non si ripetano, eventualmente anche su altri minori.
Per quanto riguarda i contatti con altri rappresentanti del partito (come Sergio Rovasio, un rappresentante dell’ufficio stampa, e con Paolo Martini, capo redattore di Radio Radicale), ho potuto constatare il loro totale disinteresse nella vicenda, ben rappresentato dalle parole di Martini (“è una vicenda scandalistica piccola piccola, non voglio entrare nel merito”).
Inoltre, mi rammarica vedere come nessun organo di stampa abbia ancora deciso di riprendere la mia denuncia, nonostante siano ormai due mesi che milioni di italiani hanno potuto ascoltare le mie urla durante svariati programmi televisivi.
Caro Marco, Lei che è sempre pronto allo sciopero della fame e della sete, abbia il coraggio delle sue azioni pubbliche e private. Venga allo scoperto, affronti apertamente le accuse che le ho mosso.
Altrimenti, sarà chiaro a tutti che la sua lunga carriera politica è stata basata su una menzogna”.
In fede, Gabriele Paolini
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