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LETTERA APERTA DI GABRIELE PAOLINI, L'ARLECCHINO DELLA TV, INDIRIZZATA ALL'ATTENZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO.







Egregio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le scrive Gabriele Paolini, l’Arlecchino della Tv. Nel lontano 1997 ho inventato, dal nulla, un personaggio che avrebbe fatto molto discutere nel mondo della televisione. E’ cosi’ e’ stato, nel tempo. Ho scelto di essere un ‘pennello’ e, la mia tavolozza, appunto, la televisione. Il noto critico televisivo del quotidiano “Corriere della Sera”, Aldo Grasso, mi ha definito, gia’ moltissimi anni fa, “l’Inquinatore catodico, per eccellenza”. Lo stesso critico, con mio grande onore, mi ha inserito nel 2002 all’interno della “Garzantina della TV”, la piu’ importante enciclopedia televisiva italiana. Sempre dal 2002 sono stato inserito nel “Guinness dei Primati”, in merito ai miei 35.000 ‘sabotaggi catodici’. Dal 2000 sono stati numerosi gli studenti universitari che mi hanno dedicato tesi e tesine di laurea, sviscerando, in ogni modo, il mio personaggio e la mia persona. In 16 anni di attivita’ ‘inquinatoria’ sono stato un vero e proprio ‘virus mediatico’ che ha saputo denunciare, in modo decisamente originale, la pericolosita’ sociale della televisione. Purtroppo la Rai, la Mediaset e gli innumerevoli canali tv digitali speculano in maniera vergognosa sulla cronaca nera e tutto questo e’ inaccettabile!!!. Ogni volta che sono apparso in tv, il mio intento principe e’ sempre stato quello di ‘decontestualizzare’ la realta’ che veniva riprodotta sul piccolo schermo.

All’eta’ di 13 anni, Don Vittorio Damiani, un prete che conosceva molto bene anche i miei genitori, mi ha violentato, sessualmente parlando, con un bastone. La tragedia che ho vissuto e’ avvenuta su di una spiaggia a Capocotta, ad Ostia, noto quartiere balneare di Roma. Da quel momento sono morto dentro!!!. Il mio corpo era ferito, oltraggiato. Giorno dopo giorno, pero’, ho deciso di reagire. La mia piu’ grande difficolta’, per oltre 15 anni, e’ stata quella di non confidarmi con i miei sacri genitori. Adesso le spiego perche’. Egregio Presidente Napoletano, voglio ricordarle che mio padre e’ il Generale dell’Esercito Gaetano Paolini. Per moltissimi anni mio padre ha diretto, in qualita’ di Presidente del Consiglio di Leva, la nota caserma militare in Via Carlo Alberto dalla Chiesa. Sottolineo anche che mio padre e’ stato nominato dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, Cavaliere della Repubblica. Mia madre e’ la cantante lirica piemontese Bice Bochicchio. Sia mio padre che mia madre sono sempre stati molto credenti. La mia enorme difficolta’, dunque, Egregio Presidente Napoletano, e’ stata quella di prendere coraggio e raccontare, a mio padre ed a mia madre, l’atrocita’ subita da Don Vittorio Damiani, persona di cui i miei genitori si fidavano moltissimo. Nel corso della mia vita, fortificato nell’essere diventato un personaggio pubblico, all’eta’ di 28 anni, mi sono tolto un grande peso ed ho parlato, ai miei genitori ed alle mie tre sorelle, Rossella, biologa, Marinella , fotografa e Silvia, sociologa, della violenza seasuale vissuta quando era un ragazzino. Amo la vita come pochi!!!. Festeggio il mio compleanno oggi giorno. Credo fortemente in Dio e, nel corso della mia lunga ed avventurosa vita, posso dire, a gran voce, di aver incontrato tantissimi preti, di notevole umanita’, che mi hanno fatto capire che il tragico episodio vissuto con Don Vittorio Damiani era stato, purtroppo, un brutto semaforo rosso, ma la maggior parte dei preti e delle suore, sono persone che servono Nostro Signore, con enorme devozione ed impegno.

Essendo appassionato di politica, le sottolineo, Presidente che ho sempre avuto molta stima nei suoi confronti, sin da quando ho potuto apprezzare i suoi sforzi, quando ha guidato, con molta autorevolezza, il Ministero dell’Interno, all’epoca del Governo Prodi. Non potro’ mai dimenticare il suo forte impegno nel voler creare i Centri di Permanenza Temporanea, per gli immigrati clandestini (Legge Turco-Napolitano). Il 10 maggio 2006 ho gioito quando e’ stato eletto Presidente della Repubblica. Da quando e’ in carica e’ sempre riuscito con molta autorevolezza ha tenere le redini di questo nostro straordinario Paese, purtroppo indebolito, in questi ultimi anni, da un classe politica, oggi non piu’ credibile. Credo molto nella sua persona. Se, carissimo Presidente, oggi, lunedi’ 22 ottobre 2012, le scrivo, e’ perche’ sono una persona davvero disperata!!!. Dalle 14.00 del 9 ottobre 2012, sono in sciopero della fame. In 13 giorni ho perso ben 10 kg. Sono alto un metro e novantuno centimetri e peso, oggi, solo 65 kg. Sono arrivato al capolinea. Ma sono pronto a non mollare, mettendo anche a rischio la mia stessa vita!!!. Non le nascondo che mio padre ha 82 anni e mia madre 78; i miei genitori sono disperati per via della mia testardaggine, per il mio sciopero della fame, ad oltranza. Le spiego adesso perche’ ho iniziato il mio sciopero della fame.

Il 3 settembre 2012 ho firmato un contratto con l’autorevole Societa’ “Dive & Star Management”, di cui il titolare e’ il Signor Federico De Vincenzo, uno dei piu’ seri ed apprezzati professionisti dello spettacolo. Con questa Societa’ artistica di Cologno Monzese ho preso un accordo per la realizzazione di 12 film di genere cinematografico “hard”, all’interno dei quali, per la prima volta al mondo, verranno inseriti dei chiari ed inquivocabili messaggi sociali. Come, il sottoscritto, per oltre 16 anni ha ‘decontestualizzato’ il mondo della televisione, creando un personaggio unico, nel suo genere, adesso il mio impegno e’ quello di ‘inquinare’ il mondo del porno, sottolineando, al pubblico, che purtroppo ci sono delle leggende metropolitane, non vere. Egregio Presidente Napolitano, non c’e un cinema di serie A ed un cinema di serie B. Dietro alla macchina da presa ci sono buoni e cattivi registi. In un cast di film ci sono attori ed attrici di buona e di cattiva qualita’. Nel mondo dell’hard, lo dico, a gran voce, non c’e’ la droga e l’alcool, come molti maligni dicono!!!. Io ho lavorato all’estero, per molte settimane, su diversi set di film porno e le posso giurare che non ho visto ne’ registi, ne’ attori, ne’ tecnici audio-video, fumare spinelli, drogarsi o bere alcool. Le ho fatto questa lunga premessa per arrivare a cio’ che piu’ mi e’ caro, in questa fase della mia vita.

Nel mese di settembre 2012 ho avuto modo di conoscere privatamente ed intimamente la nota showgirl Sara Tommasi. La Tommasi, dopo aver conseguito la Laurea in Economia presso l'Università Bocconi di Milano, ha conseguito il Diploma di recitazione e di dizione presso il “CTA” di Milano e ha seguito uno Stage di recitazione all'Actor's Studio di New York. La sua carriera e’ iniziata in televisione nel 2002. E’ stata dapprima valletta al “Paolo Limiti Show”, in onda su Rai Uno, poi nel 2004 e’ stata inviata del programma “Con tutto il cuore” e successivamente "schedina" di “Quelli che il calcio”. La Tommasi ha poi raggiunto maggiore notorietà nel 2006, classificandosi al quarto posto nella quarta edizione del ‘reality show’ l'Isola dei famosi. Nel 2010, sempre la Tommasi, è la terza testimonial (dopo Manuela Arcuri e Karima El Mahroug) del libro “Il labirinto femminile” dell'avvocato e politico Alfonso Luigi Marra: nello spot la Tommasi appare vestita come Osama Bin Laden, per poi spogliarsi fino all'intimo. Negli anni seguenti collabora nuovamente con Marra, nell'ambito di una campagna mediatica contro il signoraggio bancario, spesso mostrandosi senza veli durante queste esibizioni. Nel febbraio 2011, Sara Tommasi, a seguito del suo coinvolgimento nel "caso Ruby" collegato all'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, rilascia al settimanale femminile "Diva e donna" un'intervista nel corso della quale dichiara di essere vittima di non ben precisati persecutori, che le sarebbe stato impiantato nel corpo un microchip e che sarebbe stata drogata anche per fini sessuali. Nell’estate 2012 la Tommasi ha recitato in qualita’ di attrice nel tanto discusso e criticato film hard, dal titolo: “La mia prima volta”, diretto dal regista Guido Maria Ranieri e prodotto dalla “Dive & Star Management”. Purtroppo, caro Presidente Napoletano, da quando e’ uscito il film hard, sopracitato, la Tommasi e’ stato oggetto, in televisione, sui giornali, sulle riviste e su internet di pesantissime critiche ed insulti.

In tutta la mia vita Egregio Presidente Napoletano, mi sono innamorato solo di due persone. Il mio fidanzato, Robert Bernocchi, critico cinematografico, con il quale ho vissuto momenti d’amore e di profonda intimita’ sessuale, davvero indimenticabili ed appunto Sara Tommasi. Ho ospitato la Tommasi anche a casa dei miei genitori, a Roma. Sara e’ una ragazza molto sensibile, gentile, buona, affettuosa; nel corso del tempo ho imparato ad amare la Tommasi!!!. Pero', purtroppo, Egregio Presidente Napolitano, Sara, da tempo oramai, Sara sta malissimo. E' depressa ed ha fatto delle scelte decisamente impegnative, con se stessa. Non critico assolutamente la decisione di Sara di aver realizzato il suo tanto discusso film hard. Io stesso, come ho detto sopra, sono impegnato nella realizzazione, in qualita’ di attore di film “hard-sociali”, ideati dallo stesso produttore di Sara Tommasi, il Signor Federico De Vincenzo (titolare della “Dive & Star Managemant”) e posso gridare, ad alta voce, che, quest’ultimo, e’ una bravissima persona. Mi sono davvero rotto le scatole di sentire tante cattiverie gratuite e diffamatorie che piombono ogni giorno su Sara. La Tommasi non è una prostituta, Sara non è una ragazza di facile costumi. Sara ha liberamente scelto di partecipare ad un film hard; nessuna l'ha costretta. E' stata regolarmente pagata per quel film. L'unica certezza su Sara, oggi come oggi, è che è una ragazza molto debole, fragile, come decine di migliaia e migliaia di giovani d'oggi italiani, che hanno, purtroppo, dei valori sbagliati. Per cinque giorni Sara Tommasi e’ stata sottoposta ad un “Trattamento Sanitario Obbligatorio”, presso il noto Ospedale Sant’Eugenio di Roma. Poi la Tommasi e’ stata trasferita in una clinica privata, sempre a Roma, dove, con molta attenzione da parte dei medici, sta cercando di recuperare le giuste energie. Vede, Egregio Presidente Napolitano, avra’ capito certamente, dalla mia lunga lettera aperta, che la Tommasi ha fatto uso di psicofarmaci, di alcool e di sostanze stupefacenti. L’aspetto piu’ grave e preoccupante, per me, e’ che la Tommasi, diversamente da tanti altri ragazzi e ragazze italiane, aveva una posizione sociale ben delineata. La Tommasi e’ un personaggio pubblico, ha ovviamente delle grosse entrate economiche, ha la fortuna di avere in vita i suoi genitori ed ha dei cari amici, veri, autentici, come la giornalista Gabriella Sassone, una donna di grandissima sensibilita’ ed umanita’ che le e’ sempre stata vicina.

Quello che piu’ mi preoccupa, essendo io un personaggio pubblico, da oltre 16 anni, e’ il totale abbandono della nostra gioventu’. Giro l’Italia; vengo ospitato in decine e decine di Comuni Italiani, per delle serate pubbliche, che mi vedono protagonista. Ogni giorno vengo fermato da decine e decine di ragazzi e ragazze e, con molta preoccupazione, mi rendo conto che oggi sono molti gli adolescenti che si avvicinano pericolosamente alla droga ed all’alcool. Sapra’ senz’altro, Egregio Presidente Napolitano, gli spaventosi dati che ogni anno vengono resi pubblici, in merito alle vittime di alcool e droga. Dati alla mano è dimostrato che, solo in Italia, ci sono circa 400.000 alcooldipendenti e che ogni anno muoiono 20.000 persone per patologie legate all’abuso di alcol. A queste 20.000 vanno aggiunti altri 5.000 decessi a causa di incidenti mortali provocati dalla guida in stato di ebbrezza. Se passiamo al fumo di tabacco, sempre dati alla mano, i decessi per cancro e per problemi ‘cardio-circolatori’ arrivano a 90.000 l’anno. Per la droga i decessi, ogni anno sono 5000. Insomma io, personalmente, ho preso il caso di Sara Tommasi, come l’emblema di una gioventu’ che va aiutata, stimolata!!!. Dobbiamo dunque vigilare sui nostri giovani, sui nostri adolescenti. Io continuero’, Egregio Presidente Napolitano, il mio sciopero della fame, giunto, come ho detto all’inizio di questa mia lunghissima lettera aperta, oggi 22 ottobre 2012, al tredicesimo giorno. Egregio Presidente Napolitano sono molto stanco, affaticato, ma non mollo!!!. Sono pronto a morire per la mia causa. Gradirei tanto poter sentire la sua voce, il suo parere. Sono molto triste in questa fase della mia vita. Ho timore che quando Sara Tommasi lascera’ la clinica privata, dove attualmente e’ ospitata, potra’ nuovamente cadere in tentazioni sbagliate.

Io, Egregio Presidente Napolitano, con tutto che ho solo la Terza Media Inferiore, come Titolo di Studio, leggo ogni 48 ore un libro. Mi nutro dei testi di Moravia, dei balletti di Rudolf Nureyev, delle musiche di Ludwig van Beethoven, delle fantastiche e surreali pellicole di Federico Fellini, del teatro di Eduardo De Filippo, delle inimitabili pagine di Dante Alighieri. Mi faccio forte delle battaglie epocali di Falcone, Borsellino, Pier Paolo Pasolini. Ma dentro di me, Egregio Presidente Napoletano, rivivo ogni giorno la violenza sessuale che ho subito all’eta’ di 13 ani da parte del prete pedofilo Don Vittorio Damiani. E, nello stesso tempo, mi faccio forte dell’amore che mi danno, da tutta la mia vita, i miei sacri genitori, le mie tre splendide sorelle, i miei carissimi amici, come Lello Clemente, Maestro della Fotografia e gli amori della mia vita, il mio fidanzato Robert Bernocchi e la dolce, delicata, bella come la luna piena, Sara Tommasi.

Aspetto con ansia una sua risposta e sono pronto, lo giuro, ad interrompere subito il mio sciopero della fame quando un Parlamentare, vogliasi un Senatore o un Deputato, presentera’ in Parlamento un’Interrogazione Parlamentare, che possa far luce sulle cause della delicata salute di Sara Tommasi. Insomma un’Interrogazione Parlamentare che possa prendere spunto dal caso della Tommasi per proporre, in Parlamento, un’urgentissima Legge che sia molto piu’ severa sulla vendita dell’alcool e del tabacco, nei supermercati e nei piccoli alimentari. Una Legge che imponga, anche, i giusti controlli, in tutti i bar d’Italia, in merito alla vendita delle sigarette. Troppe volte, infatti, mi e’ capitato di aver visto vendute, nei bar, sigarette ai minori!!!. E tutto questo e’ davvero inaccettabile!!!.





ROMA, LUNEDI' 22 OTTOBRE 2012.





IN FEDE, GABRIELE PAOLINI.









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Pubblicato su: 2012-10-22 (2158 letture)

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