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GABRIELE PAOLINI ENTRA NELLA STORIA DELLA GIURISPRUDENZA (TERZA PARTE).







FONTE: ANSA (22 NOVEMBRE 2009: ORE 19.52)

Brenda: a 15 anni esplose mia transessualità.

Stralci di un’intervista della trans a Gabriele Paolini di 10 anni fa tratta da un video hard.

Inchiesta trans, show di Paolini a Fontana Trevi.

ROMA - "Il mio nome è Brenda e ho 23 anni. Quando sono venuta in Italia mi chiamavo Grace, poi però mi è stato detto che sarebbe stato meglio Brenda".

Comincia così l'intervista che, alla fine degli anni '90, il famoso 'Arlecchino della tv', Gabriele Paolini, fece a una trans di nome Brenda e che, secondo Paolini, sarebbe la stessa coinvolta nel caso Marrazzo e poi trovata morta nel suo appartamento a Roma nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. E' una ragazza molto più giovane e dai tratti più femminili la Brenda che si vede nei circa dieci minuti di immagini - girate circa dieci anni fa in un appartamento nel quartiere Tuscolano a Roma - rispetto alla Brenda che abbiamo conosciuto dai filmati e delle fotografie delle ultime settimane.

La ragazza intervistata ha i capelli sciolti sulle spalle, i tratti del viso molto giovani, indossa un vestito sexy e parla tranquillamente davanti alla telecamera in un italiano stentato e con un forte accento brasiliano. La giovane si confida con il suo intervistatore (Paolini) e il suo è un racconto, senza mezzi termini, sulla sua vita, sulla decisione di diventare transessuale, sulle prime esperienze sessuali, fino al suo arrivo in Italia. "Sono nata a Rio de Janeiro e a quindici anni ho avuto il mio primo rapporto sessuale, con mio cugino - confida Brenda - un'esperienza in famiglia, quando ero ancora in Brasile, ma la mia sessualità è esplosa solo un anno dopo". Un periodo importante per la giovane, considerando il fatto che il suo desiderio di diventare transessuale cominciò a realizzarsi proprio quando lei aveva quindici anni. "In quegli anni iniziai a prendere ormoni e dopo qualche anno feci l'operazione al seno, ma devo dire che la voglia di diventare trans ce l'avevo fin da piccola" racconta ancora.

In queste confessioni, Brenda rivela che viveva da circa sei anni in Italia e che da qualche tempo aveva già chiesto la cittadinanza. Le domande di Paolini proseguono poi su alcuni dettagli della sua vita sessuale, sulle sue preferenze per concludersi con una sequenza di immagini a luci rosse.



SHOW DI PAOLINI A FONTANA DI TREVI : "BRENDA MI SALVO' DAL SUICIDIO".

"Ho conosciuto la trans Brenda, era una persona meravigliosa": a dirlo è il famoso 'Arlecchino della Tv', Gabriele Paolini, che, nel pomeriggio, armato di megafono, ha improvvisato uno show 'felliniano' alla Fontana di Trevi a Roma. "Brenda è semplicemente un essere umano, una persona che in un mio momento di debolezza mi è stata molto vicino" ha gridato Paolini, che si è poi immerso a mezzobusto all'interno della Fontana.

"Quello che ho fatto oggi - ha spiegato poco dopo - è stato uno show artistico surreale e felliniano". "Brenda l'ho conosciuta e intervistata nove anni e mezzo fa e mi è servita umanamente quando nel 2007 tentai il suicidio, per la terza volta nella mia vita. La chiamai per comunicarle il mio stato emotivo e lei mi convinse a non farlo dicendomi: 'non fare il cretino, c'é bisogno di te in questo mondò". Il riferimento, ha spiegato Paolini, era alla lotta da lui intrapresa, e ancora oggi portata avanti, contro la pedofilia. Ad assistere alla performance di oggi alla Fontana di Trevi, la solita moltitudine di gente, tra romani e turisti, che però non hanno esitato, ripresisi dallo stupore iniziale, a imbracciare telecamere e telefonini per immortalare l'insolito evento. A Paolini, prontamente bloccato dalla polizia municipale, è stata contestata, per ora, solo una sanzione amministrativa per essersi immerso nella Fontana.

Nel caso in cui il monumento avesse subito dei danni, potrebbe scattare anche una denuncia penale. Scopo di Paolini era quello appunto di pubblicizzare il "lato umano" di Brenda e di "tutte le persone che spesso la società emargina con superficiale facilità". "Circa 9 anni fa incontrai il trans Brenda a Roma, in un appartamento in via Tuscolana" ha raccontato all'ANSA Paolini, mostrando alcuni spezzoni dell'intervista (che pubblichiamo sul portale Ansa.it, ndr) contenuta in un film hard con Brenda protagonista e girato dallo stesso Paolini. "Prego tutti i giornalisti - ha aggiunto - di non buttare più fango e false leggende sui trans o su chi é diverso. Brenda mi apparve molto sensibile, molto dolce, molto vulnerabile, come tutti i trans".





FONTE: APCOM (22 NOVEMBRE 2009: ORE 22.53)





BRENDA - PAOLINI FA IL BAGNO IN FONTANA TREVI: ERA PERSONA STUPENDA.

Il teledisturbatore poi bloccato dalla municipale.

Roma, 22 nov. (Apcom) - Il bagno nella fontana di Trevi a Roma, ennesima imitazione dell'indimenticabile Anita Ekberg di felliniana memoria, solo che stavolta a immergersi nell'acqua davanti a migliaia di turisti è stato il 'teledisturbatore" Gabriele Paolini, per ricordare la trans Brenda, trovata morta in un appartamento il 20 novembre scorso le cui vicende si intrecciano a quelle del caso Marrazzo. "Era una persona meravigliosa - ha detto Paolini - e in un mio momento di debolezza mi è stata molto vicino. L'ho conosciuta nove anni fa - ha raccontato - e nel 2007 quando tentai il suicidio per la terza volta mi aiutò umanamente: la chiamai per comunicarle il mio stato emotivo e mi convinse a non farlo". Pochi minuti dopo l'invasione nella fontana Paolini è stato bloccato dalla polizia municipale che controlla continuamente l'area di Fontana di Trevi, ma il suo gesto e le sue parole sono rimaste immortalate nelle telecamere e nei cellulari di molti turisti.





FONTE: ANSA (22 NOVEMBRE 2009: ORE 23.37)





Brenda: a 15 anni esplose mia transessualità.

Stralci di una intervista di Gabriele Paolini alla trans di 10 anni fa tratta da un video hard.

Brenda: a 15 anni esplose mia transessualita'.

Inchiesta trans, show di Paolini a Fontana Trevi.

La multa elevata a Gabriele Paolini dalla polizia municipale.

ROMA - "Il mio nome è Brenda e ho 23 anni. Quando sono venuta in Italia mi chiamavo Grace, poi però mi è stato detto che sarebbe stato meglio Brenda".

Comincia così l'intervista che, alla fine degli anni '90, il famoso 'Arlecchino della tv', Gabriele Paolini, fece a una trans di nome Brenda e che, secondo Paolini, sarebbe la stessa coinvolta nel caso Marrazzo e poi trovata morta nel suo appartamento a Roma nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. E' una ragazza molto più giovane e dai tratti più femminili la Brenda che si vede nei circa dieci minuti di immagini - girate circa dieci anni fa in un appartamento nel quartiere Tuscolano a Roma - rispetto alla Brenda che abbiamo conosciuto dai filmati e delle fotografie delle ultime settimane.

La ragazza intervistata ha i capelli sciolti sulle spalle, i tratti del viso molto giovani, indossa un vestito sexy e parla tranquillamente davanti alla telecamera in un italiano stentato e con un forte accento brasiliano. La giovane si confida con il suo intervistatore (Paolini) e il suo è un racconto, senza mezzi termini, sulla sua vita, sulla decisione di diventare transessuale, sulle prime esperienze sessuali, fino al suo arrivo in Italia. "Sono nata a Rio de Janeiro e a quindici anni ho avuto il mio primo rapporto sessuale, con mio cugino - confida Brenda - un'esperienza in famiglia, quando ero ancora in Brasile, ma la mia sessualità è esplosa solo un anno dopo". Un periodo importante per la giovane, considerando il fatto che il suo desiderio di diventare transessuale cominciò a realizzarsi proprio quando lei aveva quindici anni. "In quegli anni iniziai a prendere ormoni e dopo qualche anno feci l'operazione al seno, ma devo dire che la voglia di diventare trans ce l'avevo fin da piccola" racconta ancora.

In queste confessioni, Brenda rivela che viveva da circa sei anni in Italia e che da qualche tempo aveva già chiesto la cittadinanza. Le domande di Paolini proseguono poi su alcuni dettagli della sua vita sessuale, sulle sue preferenze per concludersi con una sequenza di immagini a luci rosse.



SHOW DI PAOLINI A FONTANA DI TREVI : "BRENDA MI SALVO' DAL SUICIDIO".


"Ho conosciuto la trans Brenda, era una persona meravigliosa": a dirlo è il famoso 'Arlecchino della Tv', Gabriele Paolini, che, nel pomeriggio, armato di megafono, ha improvvisato uno show 'felliniano' alla Fontana di Trevi a Roma. "Brenda è semplicemente un essere umano, una persona che in un mio momento di debolezza mi è stata molto vicino" ha gridato Paolini, che si è poi immerso a mezzobusto all'interno della Fontana.

"Quello che ho fatto oggi - ha spiegato poco dopo - è stato uno show artistico surreale e felliniano". "Brenda l'ho conosciuta e intervistata nove anni e mezzo fa e mi è servita umanamente quando nel 2007 tentai il suicidio, per la terza volta nella mia vita. La chiamai per comunicarle il mio stato emotivo e lei mi convinse a non farlo dicendomi: 'non fare il cretino, c'é bisogno di te in questo mondò". Il riferimento, ha spiegato Paolini, era alla lotta da lui intrapresa, e ancora oggi portata avanti, contro la pedofilia. Ad assistere alla performance di oggi alla Fontana di Trevi, la solita moltitudine di gente, tra romani e turisti, che però non hanno esitato, ripresisi dallo stupore iniziale, a imbracciare telecamere e telefonini per immortalare l'insolito evento. A Paolini, prontamente bloccato dalla polizia municipale, è stata contestata, per ora, solo una sanzione amministrativa per essersi immerso nella Fontana.

Nel caso in cui il monumento avesse subito dei danni, potrebbe scattare anche una denuncia penale. Scopo di Paolini era quello appunto di pubblicizzare il "lato umano" di Brenda e di "tutte le persone che spesso la società emargina con superficiale facilità". "Circa 9 anni fa incontrai il trans Brenda a Roma, in un appartamento in via Tuscolana" ha raccontato all'ANSA Paolini, mostrando alcuni spezzoni dell'intervista (che pubblichiamo sul portale Ansa.it, ndr) contenuta in un film hard con Brenda protagonista e girato dallo stesso Paolini. "Prego tutti i giornalisti - ha aggiunto - di non buttare più fango e false leggende sui trans o su chi é diverso. Brenda mi apparve molto sensibile, molto dolce, molto vulnerabile, come tutti i trans".





FONTE: LEGGO (22 NOVEMBRE 2009)

BRENDA, ORA ESAMI AL PC - PAOLINI SHOW A ROMA.

SHOW DI PAOLINI A FONTANA DI TREVI: "NON DISCRIMINATE LE TRANS".

«Ho conosciuto la trans Brenda, era una persona meravigliosa»: a dirlo è il famoso 'Arlecchino della Tv', Gabriele Paolini, che, nel pomeriggio, armato di megafono, ha improvvisato uno show 'fellinianò alla Fontana di Trevi a Roma. «Brenda è semplicemente un essere umano, una persona che in un mio momento di debolezza mi è stata molto vicino» ha gridato Paolini, che si è poi immerso a mezzobusto all'interno della Fontana. «Quello che ho fatto oggi - ha spiegato poco dopo - è stato uno show artistico surreale e felliniano». «Brenda l'ho conosciuta e intervistata nove anni e mezzo fa e mi è servita umanamente quando nel 2007 tentai il suicidio, per la terza volta nella mia vita. La chiamai per comunicarle il mio stato emotivo e lei mi convinse a non farlo dicendomi: 'non fare il cretino, c'è bisogno di te in questo mondò». Il riferimento, ha spiegato Paolini, era alla lotta da lui intrapresa, e ancora oggi portata avanti, contro la pedofilia. Ad assistere alla performance di oggi alla Fontana di Trevi, la solita moltitudine di gente, tra romani e turisti, che però non hanno esitato, ripresisi dallo stupore iniziale, a imbracciare telecamere e telefonini per immortalare l'insolito evento. A Paolini, prontamente bloccato dalla polizia municipale, è stata contestata, per ora, solo una sanzione amministrativa per essersi immerso nella Fontana. Nel caso in cui il monumento avesse subito dei danni, potrebbe scattare anche una denuncia penale. Scopo di Paolini era quello appunto di pubblicizzare il «lato umano» di Brenda e di «tutte le persone che spesso la società emargina con superficiale facilità». «Circa 9 anni fa incontrai il trans Brenda a Roma, in un appartamento in via Tuscolana» ha raccontato all'ANSA Paolini, mostrando alcuni spezzoni dell'intervista (che pubblichiamo sul portale Ansa.it, ndr) contenuta in un film hard con Brenda protagonista e girato dallo stesso Paolini. «Prego tutti i giornalisti - ha aggiunto - di non buttare più fango e false leggende sui trans o su chi è diverso. Brenda mi apparve molto sensibile, molto dolce, molto vulnerabile, come tutti i trans”.





FONTE: ANSA (23 NOVEMBRE 2009: ORE 14.33 / NOTIZIA RIPROPOSTA PER LA SECONDA VOLTA IN RETE).

Brenda: a 15 anni esplose mia transessualità.

Stralci di una intervista di Gabriele Paolini alla trans di 10 anni fa tratta da un video hard.

ROMA - "Il mio nome è Brenda e ho 23 anni. Quando sono venuta in Italia mi chiamavo Grace, poi però mi è stato detto che sarebbe stato meglio Brenda".

Comincia così l'intervista che, alla fine degli anni '90, il famoso 'Arlecchino della tv', Gabriele Paolini, fece a una trans di nome Brenda e che, secondo Paolini, sarebbe la stessa coinvolta nel caso Marrazzo e poi trovata morta nel suo appartamento a Roma nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. E' una ragazza molto più giovane e dai tratti più femminili la Brenda che si vede nei circa dieci minuti di immagini - girate circa dieci anni fa in un appartamento nel quartiere Tuscolano a Roma - rispetto alla Brenda che abbiamo conosciuto dai filmati e delle fotografie delle ultime settimane.

La ragazza intervistata ha i capelli sciolti sulle spalle, i tratti del viso molto giovani, indossa un vestito sexy e parla tranquillamente davanti alla telecamera in un italiano stentato e con un forte accento brasiliano. La giovane si confida con il suo intervistatore (Paolini) e il suo è un racconto, senza mezzi termini, sulla sua vita, sulla decisione di diventare transessuale, sulle prime esperienze sessuali, fino al suo arrivo in Italia. "Sono nata a Rio de Janeiro e a quindici anni ho avuto il mio primo rapporto sessuale, con mio cugino - confida Brenda - un'esperienza in famiglia, quando ero ancora in Brasile, ma la mia sessualità è esplosa solo un anno dopo". Un periodo importante per la giovane, considerando il fatto che il suo desiderio di diventare transessuale cominciò a realizzarsi proprio quando lei aveva quindici anni. "In quegli anni iniziai a prendere ormoni e dopo qualche anno feci l'operazione al seno, ma devo dire che la voglia di diventare trans ce l'avevo fin da piccola" racconta ancora.

In queste confessioni, Brenda rivela che viveva da circa sei anni in Italia e che da qualche tempo aveva già chiesto la cittadinanza. Le domande di Paolini proseguono poi su alcuni dettagli della sua vita sessuale, sulle sue preferenze per concludersi con una sequenza di immagini a luci rosse.

SHOW DI PAOLINI A FONTANA DI TREVI : "BRENDA MI SALVO' DAL SUICIDIO".

"Ho conosciuto la trans Brenda, era una persona meravigliosa": a dirlo è il famoso 'Arlecchino della Tv', Gabriele Paolini, che, nel pomeriggio, armato di megafono, ha improvvisato uno show 'felliniano' alla Fontana di Trevi a Roma. "Brenda è semplicemente un essere umano, una persona che in un mio momento di debolezza mi è stata molto vicino" ha gridato Paolini, che si è poi immerso a mezzobusto all'interno della Fontana.

"Quello che ho fatto oggi - ha spiegato poco dopo - è stato uno show artistico surreale e felliniano". "Brenda l'ho conosciuta e intervistata nove anni e mezzo fa e mi è servita umanamente quando nel 2007 tentai il suicidio, per la terza volta nella mia vita. La chiamai per comunicarle il mio stato emotivo e lei mi convinse a non farlo dicendomi: 'non fare il cretino, c'é bisogno di te in questo mondò". Il riferimento, ha spiegato Paolini, era alla lotta da lui intrapresa, e ancora oggi portata avanti, contro la pedofilia. Ad assistere alla performance di oggi alla Fontana di Trevi, la solita moltitudine di gente, tra romani e turisti, che però non hanno esitato, ripresisi dallo stupore iniziale, a imbracciare telecamere e telefonini per immortalare l'insolito evento. A Paolini, prontamente bloccato dalla polizia municipale, è stata contestata, per ora, solo una sanzione amministrativa per essersi immerso nella Fontana.

Nel caso in cui il monumento avesse subito dei danni, potrebbe scattare anche una denuncia penale. Scopo di Paolini era quello appunto di pubblicizzare il "lato umano" di Brenda e di "tutte le persone che spesso la società emargina con superficiale facilità". "Circa 9 anni fa incontrai il trans Brenda a Roma, in un appartamento in via Tuscolana" ha raccontato all'ANSA Paolini, mostrando alcuni spezzoni dell'intervista (che pubblichiamo sul portale Ansa.it, ndr) contenuta in un film hard con Brenda protagonista e girato dallo stesso Paolini. "Prego tutti i giornalisti - ha aggiunto - di non buttare più fango e false leggende sui trans o su chi é diverso. Brenda mi apparve molto sensibile, molto dolce, molto vulnerabile, come tutti i trans".





FONTE: IL TEMPO (23 NOVEMBRE 2009).





«La mia transessualità esplose a 15 anni».

Il Mio nome è Brenda e ho 23 anni. Quando sono venuta in Italia mi chiamavo Grace, poi però mi è stato detto che sarebbe stato meglio Brenda». Comincia così l'intervista che, alla fine degli anni '90, il teledisturbatore tv Gabriele Paolini (che ieri ha fatto un'incursione nella fontana di Trevi ed è stato bloccato dai vigili) fece a una trans di nome Brenda e che, secondo Paolini, sarebbe la stessa coinvolta nel caso Marrazzo. È una ragazza molto più giovane e dai tratti più femminili la Brenda che si vede nei 10 minuti di immagini rispetto alla Brenda che abbiamo visto in foto. Ha i capelli sciolti sulle spalle, il viso molto più giovane, indossa un vestito sexy e parla in un italiano stentato con forte accento brasiliano. «Sono nata a Rio de Janeiro e a 15 anni ho avuto il mio primo rapporto sessuale, con mio cugino - confida Brenda - un'esperienza in famiglia, quando ero ancora in Brasile, ma la mia sessualità è esplosa solo un anno dopo». «In quegli anni iniziai a prendere ormoni e dopo qualche anno feci l'operazione al seno, ma devo dire che la voglia di diventare trans ce l'avevo fin da piccola». In queste confessioni, Brenda rivela che viveva da circa sei anni in Italia e che da qualche tempo aveva già chiesto la cittadinanza. «Era una persona meravigliosa - ha detto Paolini - Nel 2007 quando tentai il suicidio per la terza volta la chiamai per comunicarle il mio stato emotivo e mi convinse a non farlo».





FONTE: MESSAGGERO VENETO (23 NOVEMBRE 2009 – pagina 3 – sezione Pordenone).

Gli inquirenti acquisiranno anche un video, girato ani fa dal noto “disturbatore tv“ Gabriele Paolini. «Il mio nome è Brenda e ho 23 anni. Quando sono venuta in Italia mi chiamavo Grace, poi però mi è stato detto che sarebbe stato meglio Brenda». Comincia così l’intervista che, alla fine degli anni ’90, Gabriele Paolini, fece a una trans di nome Brenda e che, secondo Paolini, sarebbe la stessa coinvolta nel caso Marrazzo. È una ragazza molto più giovane e dai tratti più femminili la Brenda che si vede nei circa dieci minuti di immagini – girate circa dieci anni fa in un appartamento nel quartiere Tuscolano a Roma – rispetto alla Brenda che abbiamo conosciuto dai filmati e delle fotografie delle ultime settimane. La ragazza intervistata ha i capelli sciolti sulle spalle, i tratti del viso molto giovani, indossa un vestito sexy. La giovane si confida col suo intervistatore e il suo è un racconto sulla sua vita, sulla decisione di diventare transessuale, sulle prime esperienze sessuali, fino al suo arrivo in Italia. «Sono nata a Rio de Janeiro e a 15 anni ho avuto il mio primo rapporto sessuale, con mio cugino – confida Brenda – un’esperienza in famiglia, quando ero ancora in Brasile, ma la mia sessualità è esplosa solo un anno dopo. Iniziai a prendere ormoni e dopo qualche anno feci l’operazione al seno, ma devo dire che la voglia di diventare trans ce l’avevo fin da piccola».





FONTE: WWW.GAYNEWS.IT (23 NOVEMBRE 2009 – articolo estratto dal “CORRIERE DELLA SERA” DEL 23 NOVEMBRE 2009).

ROMA — Un’intervista girata a Roma alla fine degli anni Novanta in cui un transessuale di nome Brenda si confessa: il Brasile, le prime esperienze sessuali, la scelta di diventare trans, l’arrivo in Italia. Secondo il disturbatore della tv Gabriele Paolini, autore del filmato, si tratterebbe della stessa Brenda coinvolta nel caso Marrazzo e trovata morta all’alba di venerdì. «Ho 23 anni, quando sono venuta in Italia mi chiamavo Grace, poi però mi è stato detto che Brenda sarebbe stato meglio». La persona intervistata ha tratti molto femminili, i capelli sciolti sulle spalle, indossa un vestito sexy e parla in un italiano stentato dal forte accento brasiliano: «Sono nata a Rio de Janeiro e a quindici anni ho avuto il mio primo rapporto sessuale, con mio cugino. La mia sessualità è però esplosa solo un anno dopo». In quel periodo il ragazzino comincia a mettere a fuoco il proposito di diventare un trans: «Iniziai a prendere ormoni e dopo qualche anno feci l’operazione al seno, ma devo dire che la voglia di diventare trans ce l’avevo fin da piccola». Le domande di Paolini proseguono poi su alcuni dettagli della sua vita sessuale e sulle sue preferenze, per concludersi con una sequenza di immagini a luci rosse.





FONTE: HTTP://MUSILBRASIL.NET (24 NOVEMBRE 2009 – Osservatorio Brasile).

In queste ore, sta poi facendo il giro della rete un video-intervista al trans Brenda 23enne, realizzata circa 9 anni fa dal noto disturbatore televisivo, Gabriele Paolini.





FONTE: ANSA (26 NOVEMBRE 2009: ORE 20.54).

Precisazione del legale del trans.

ROMA - La persona che compare nella video intervista pubblicata sul sito Ansa il 22 novembre scorso, non é la trans Brenda trovata morta a Roma il 20 novembre. A precisarlo è l'avvocato Roberto Cappelli che rappresenta il signor De Souza Emerson, vero protagonista del video e che utilizza anche lui da anni il soprannome Brenda. L'intervista era stata tratta da un video hard consegnato all'Ansa da Gabriele Paolini, il noto 'Arlecchino della tv', il quale sosteneva si trattasse della stessa Brenda del "caso Marrazzo" da lui stesso filmata circa dieci anni prima per un film a luci rosse, ancora oggi in commercio. "Nel video - precisa il legale - compare il mio assistito che racconta la sua esperienza personale di vita, del tutto estranea alla vicenda dell'omonima Brenda, recentemente scomparsa". Lo stesso giorno della pubblicazione del video, Paolini si era reso protagonista di uno show "felliniano" a Fontana di Trevi per difendere la memoria della Brenda trovata morta, per sottolineare si trattasse di un "essere umano".





FONTE: PANORAMA (30 NOVEMBRE 2009).

Se gli imbucati di Stato diventano un affare di Stato.

Michele Zurleni, giornalista..

Gli “Imbucati di Stato” alla prima State Dinner dell’Era Obama sono diventati un “Affare di Stato”.

La notte brava di Michaele e Tareq Salahi (la coppia che è riuscita a entrare alla Casa Bianca senz alcun invito per partecipare al ricevimento per il Thanksgiving Day) ha sollevato tanti dubbi e interrogativi sugli apparati di sicurezza ma anche sulla credibilità di coloro che gestiscono la “vita pubblica” di Barack Obama. Già, perchè tutta questa storia ha dimostrato in modo netto che la colpa non è soltanto degli agenti dei servizi segreti, ma anche di chi è addetto al cerimoniale della White House...Poco importa che i due siano dei veri presenzialisti di professione (quasi peggio del nostro Gabriele Paolini, quello che compare sempre dietro una telecamera dei Tg) come dimostra una foto pubblicata da Polocontacts.com in cui si vede lei insieme a Obama, in un’altra occasione, forse nel 2005, forse nel 2008. La domanda è: ma come hanno fatto a entrare in quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro del mondo?.





FONTE: CORRIERE DELLA SERA – CORRIERE DEL MEZZOGIORNO / NAPOLI (8 DICEMBRE 2009).

Paolini va alla guerra dei cuscini.

Anche il noto «disturbatore» tv presente alla «pillow-fight» scatenatasi in piazza Plebiscito.

PILLOW FIGHT - Tanti giovani si sono ritrovati, alle 10.30 del mattino, in piazza del Plebiscito muniti di un cuscino ben nascosto fino all'inizio delle lotta. Tra la sorpresa dei ragazzi presenti è spuntato Gabriele Paolini, il presenzialista-disturbatore che compare spesso in televisione durante le interviste in diretta ai politici. «Sono qui per dimostrare la mia vicinanza a questi giovani napoletani - commenta Paolini, citando Totò e De Filippo come simboli partenopei - Io sono morto a 14 anni, quando ho subito una violenza da un prete, ma ora sono qui con voi e voglio dare inizio a questo evento pulito come questi giovani».

CHIARA QUAGLIARIELLO.





FONTE: RICORSO PRESENTATO IL 21 DICEMBRE 2009, ALLE ORE 18.31, DA PARTE DI GABRIELE PAOLINI, TRAMITE RACCOMANDATA CON RICEVUTA DI RITORNO, ALL’ATTENZIONE DEL PREFETTO DI ROMA, DOTTOR GIUSEPPE PECORARO, IN MERITO AD VERBALE DI MULTA NOTIFICATOGLI, PER UN BAGNO ‘ARTISTICO-SURREALE’ FATTO ALL’INTERNO DELLA FONTANA DI TREVI, IN DATA 22 NOVEMBRE 2009, ALLE ORE 16.15, CIRCA.

ALL’ATTENZIONE DEL PREFETTO DI ROMA, DOTTOR GIUSEPPE PECORARO – UFFICIO RICORSI (VIA IV NOVEMBRE 119/A – 00187 – ROMA – TELEFONO: 06 - 67291).

RICORSO PRESENTATO DAL SIGNOR GABRIELE PAOLINI, RESIDENTE A ROMA IN VIA MODESTA VALENTI 5, IN MERITO A VERBALE NUMERO: 81080026414/A.

Io sottoscritto Gabriele Paolini, nato a Milano il 12 ottobre 1974, residente a Roma, in Via Modesta Valenti 5, titolare della Patente di Guida numero: RM 6582972J, telefono cellulare 338-6378328, domiciliato presso l’Avvocato Massimiliano Kornmuller, con studio legale in Via Ippolito Nievo 61 (recapiti telefonici: 06-5817778 / 339-3634204), presento all’attenzione del Prefetto di Roma, il Dottor Giuseppe Pecoraro, ricorso in merito al ‘Verbale di Accertamento di Violazione’ numero: 81080026414/A, notificatomi in Piazza Fontana di Trevi, a Roma, in data 22 novembre 2009, alle ore 16.30, dal 1° Gruppo di Polizia Municipale, con sede in Via Montecatini 11. Sul verbale notificatomi, che allego in copia, si legge così nello spazio del documento denominato ‘Norma Violata e Motivazione: “La violazione amministrativa di cui all’articolo 12 R.P.V. perchè entrava nella fontana monumentale nonostante il divieto imposto da O. S. in oggetto N. 412 del 20/08/97”. Preciso che nel momento in cui mi è stato contestato e redatto il verbale in questione, ho chiesto all’autorità preposta se potevo inserire alcune mie dichiarazioni all’interno del documento medesimo. Mi è stato risposto di si ed ecco cosa ho fatto scrivere: “Il sottoscritto Paolini precisa che in osservanza dell’Articolo 21 della Costituzione ho esposto ai presenti che la trans Brenda è un essere umano”. Vorrei fare un pò di chiarezza, Egregio Prefetto. Se è vero che per soli 120 secondi sono entrato all’interno della Fontana di Trevi a Roma, il 22 novembre 2009, bagnandomi solo i piedi e le gambe, fino all’altezza delle ginocchia, è altrettanto vero che non ho danneggiato nessuna parte dello splendido monumento settecentesco, progettato genialmente da Nicolò Salvi ed inoltre ho esclusivamente espresso il mio pensiero, con serenità e civiltà. Ho voluto ‘urlare’ il mio dissenso nei confronti di un accanimento mediatico, soprattutto da parte del telegiornali Rai e Mediaset, attorno al tanto e troppo chiacchierato ‘Caso Marrazzo – Brenda’. Con un megafono in mano e, ripeto, solo per 120 secondi, al pubblico presente, quel pomeriggio in Piazza Fontana di Trevi, con le gambe immerse nell’acqua, in stille ‘felliniano’, ho sottolinetao che tutti i trans sono prima di tutto “Esseri Umani”. Ciò che ho gridato quel 22 novembre 2009, sicuramente, può essere banale. Ma, Egregio Prefetto, come ci hanno insegnato magistralmente Maestri del calibro di Indro Montanelli ed Enzo Biagi, che mancano tantissimo alla nostra società ed, più in particolare ai giovani, la banalità, la semplicità deve essere ricordata, deve essere sottolineata. Oggi si sono persi valori fondamentali; i modelli sono completamente sbagliati. I giovani si identificano in ‘Eroi Negativi’. Ecco, perchè, con molta umiltà il sottoscritto, che ha dentro di sè un grossissimo dolore, per aver, a 14 anni, subito una violenza sessuale da parte di un prete pedofilo, che era conosciuto anche dai miei genitori, in quanto frequentava la parrocchia della nostra zona, quando negli anni ’90 abitavo con i miei, ha voluto urlare un messaggio molto chiaro: “Attorno al ‘Caso Marrazzo’, i media hanno voluto, in particolare, esaltare la morbosità della notizia!!!.

Sotto i riflettori, per più di un mese, ci sono state le vite dei trans, piene di sesso, droga ed alcol. Ma quest’ultimi hanno anche sentimento, provano amore come tutte le persone normali, perchè normali sono. Hanno fatto sicuramente una scelta di vita particolare, ma se loro rispettano noi, noi abbiamo il dovere di rispettare le loro scelte. Ho conosciuto molti anni fa personalmente Brenda, la trans che è stata trovata recentemente morta e nel novembre 2007 è stata una di quelle persone che mi hanno aiutato moltissimo, quando avevo voglia di togliermi la vita. Preciso che io amo tantissimo vivere, ma non amo vivere in questa società, dove le persone che offendono le donne, le violentano, dove gli uomini che brutalmente feriscono i bambini, violentandoli sessualmente, non hanno le giuste pene. Mi creda, Signor Prefetto, tutto questo ho gridato quel 22 novembre 2009, all’interno della Fontana di Trevi. Nulla di più. Non volevo affatto creare scompiglio nell’ordine pubblico, cosa che poi non ho di fatto creato, come possono testimoniare i vigili urbani che sono intervenuti nella circostanza. Infatti appena gli addetti della Polizia Municipale si sono avvicinati alla mia persona, quando si sono resi conto che io ero entrato all’interno della fontana, io sono all’istante uscito e ho fornito, di mia volontà la mia patente. Mi fa molto piacere riportarle l’applauso che, con sincerità ed amore, le persone che quel pomeriggo mi hanno ascoltato in Piazza Fontana di Trevi, mi hanno conferito, per ciò che ho espresso. Il mio ricorso non viene presentato, perchè non voglio pagare la multa ricevuta, pari a 169,30 euro, ma è puramente una questione di principio. Non ho fatto nulla di male e pertanto spero che questo verbale notificatomi possa essere annullato. Per me sarebbe un grandissimo onore, se Lei vorrà accogliere questo mio accorato appello.

N.B.: Al ricorso allego copia del verbale notificatomi ed alcuni estratti da internet che riportano il gesto ‘situazionista-felliniano’, da me portato avanti il 22 novembre 2009.

ROMA, LUNEDI’ 21 DICEMBRE 2009.

IN FEDE.

GABRIELE PAOLINI





FONTE: ADNKRONOS (11 GENNAIO 2010: ORE 16.01).

Strattonata in diretta una giornalista del Tg1. Paolini il disturbatore si rifà vivo in via Plebiscito.

Strattonata in diretta una giornalista del Tg1. Paolini il disturbatore si rifà vivo in via Plebiscito.

Roma - (Adnkronos) - Gran via vai nella residenza del premier, tornato nella Capitale dopo un mese di convalescenza: c'erano anche il sosia di Maroni e l''ex' disturbatore, di nuovo all'attacco. Che aveva detto: "Basta con i blitz in tv''.

Roma, 11 gen. (Adnkronos) - Prima del vertice di maggioranza presieduto da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, in via Plebiscito c'è stato un gran via vai di auto blu e un nugolo di cameramen e cronisti per intercettare ministri e parlamentari che arrivavano alla spicciolata. C'era anche il sosia di Roberto Maroni, inviato di 'Striscia la notizia': vestito con cappotto neo e sciarpa in tinta e guanti verdi si ferma a scambiare battute con il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto e il suo vice Italo Bocchino.

Intanto, pochi metri più avanti, proprio sul marciapiede dove è stata soppressa la fermata del bus in seguito al rafforzamento delle misure di sicurezza per l'aggressione subita dal premier a Milano il 13 dicembre scorso, irrompe Gabriele Paolini, che strattona una giornalista del Tg1 collegata in diretta. Paolini è stato fermato dalla troupe e allontanato.





FONTE: GAZETA (POLONIA – HTTP://WYBORCZA.PL / 11 GENNAIO 2010 – 16.50).

Włochy. Telewizyjny "przeszkadzacz" przewrócił reporterkę RAI.

Gabriele Paolini, nazywany "telewizyjnym przeszkadzaczem" z powodu swych wybryków podczas transmisji TV, popchnął w poniedziałek i przewrócił na chodnik reporterkę włoskiej telewizji RAI, gdy na żywo nadawała relację spod rzymskiej rezydencji premiera Silvio Berlusconiego.

To kolejny incydent, wywołany przez 35-letniego szukającego sławy mężczyzny, który w październiku zeszłego roku obiecywał, że przestanie nękać dziennikarzy i przerywać transmisje.

Paolini wmieszał się w tłum reporterów, zebranych pod prywatną rezydencją szefa rządu Palazzo Grazioli i nadających relacje o jego powrocie do pracy po miesięcznej rekonwalescencji.

Kiedy technik dziennika w pierwszym kanale telewizji publicznej usiłował odsunąć krzyczącego Paoliniego, ten złapał się kurczowo reporterki Sonii Sarno, przewracając ją na ziemię.

Incydent ten przypominał to, co wydarzyło się w pasterkę w bazylice św. Piotra, gdy niezrównoważona kobieta złapała papieża Benedykta XVI za paliusz również go przewracając.

Przestraszona i przewrócona dziennikarka w całym zamieszaniu, do jakiego doszło, zaczęła na wizji krzyczeć "pomocy". Podniosła się jednak z ziemi i dokończyła relację.

Pod Palazzo Grazioli natychmiast interweniowali policjanci. Sonia Sarno złożyła następnie w prokuraturze skargę na Gabriele Paoliniego za atak oraz przerwanie relacji telewizyjnej.

Źródło: PAP





FONTE: WPROST 24 (POLONIA – WWW.WPROST.PL / 11 GENNAIO 2010: ORE 17.33).

WPROST LIGHT

TELEWIZYJNY PRZESZKADZACZ ZNOW ATAKUJE

Gabriele Paolini postanowił za wszelką cenę zaistnieć w mediach. Najwyraźniej jednak nie posiada talentów, które predestynowałyby go do zostania gwiazdą takich programów jak "Big Brother", "Mam talent", czy "Szansa na sukces". Nie przeszkodziło to jednak 35-letniemu Włochowi stać się celebrytą. Mężczyzna postanowił po prostu... uparcie wpychać się w kadr telewizyjnej kamery przy każdej możliwej okazji. Włoskie media nazwały go "Telewizyjnym przeszkadzaczem". Ostatnio znów było o nim głośno, ponieważ w akcie desperacji popchnął i przewrócił na chodnik reporterkę telewizji RAI.

Paolini wmieszał się w tłum reporterów, zebranych pod prywatną rezydencją szefa rządu Palazzo Grazioli i nadających relacje o jego powrocie do pracy po miesięcznej rekonwalescencji. Kiedy technik dziennika w pierwszym kanale telewizji publicznej usiłował odsunąć krzyczącego Paoliniego, ten złapał się kurczowo reporterki Sonii Sarno, przewracając ją na ziemię. Incydent przypominał to, co wydarzyło się w pasterkę w bazylice św. Piotra, gdy niezrównoważona kobieta złapała papieża Benedykta XVI za paliusz również go przewracając. Przestraszona dziennikarka zaczęła na wizji krzyczeć "pomocy". Po pewnym czasie opanowała się jednak, podniosła się z ziemi i dokończyła relację, po czym złożyła w prokuraturze skargę na Paoliniego. Jakoś jednak jesteśmy dziwnie przekonani, że nie powstrzyma to szalonego Włocha przed kolejnymi wybrykami.

PAP - arb





FONTE: TG1 (11 GENNAIO 2010 - EDIZIONE DELLE ORE 20.00).

NON SOLO L'ENNESIMA INTERRUZIONE DI UNA DIRETTA DEL TELEGIORNALE, MA UNA VERA E PROPRIA AGGRESSIONE. QUESTO E' QUANTO HA DOVUTO SUBIRE LA NOSTRA COLLEGA SONIA SARNO QUESTA MATTINA DAVANTI A PALAZZO GRAZIOLI.SOLIDARIETA' ALLA COLLEGA DA PARTE DELLA DIREZIONE , DELLA REDAZIONE DEL TG 1 E DEL CDR, CHE CHIEDE PERCHE' LE FORZE DELL'ORDINE NON RIESCANO A TENERE A FRENO LE INCURSIONI TEPPISTICHE DI QUESTO PERSONAGGIO.





FONTE: HTTP://GRANDEFRATELLOBLOG.GFPOINT.COM (11 GENNAIO 2010: ORE 21.21).

Diamo a Paolini quel che è di Paolini.

Arrivato nei pressi di Palazzo Grazioli, dove la troupe Rai era pronta al collegamento per seguire i risultati del summit sulla giustizia tra Angelino Alfano, i capigruppo Pdl e Silvio Berlusconi, Gabriele Paolini ha tentato di inserirsi nello sfondo durante la diretta. I tecnici Rai, che in un primo momento erano riusciti a farmarlo, evitando che comparisse in video, hanno avuto al peggio e alla fine il "disturbatore catodico piu' famoso d'italia" ha avuto la meglio su di loro riuscendo a comparire in video al grido di "e' un'ingiustizia". Fin qua' nulla di strano se non che' il TG5 nell'edizione delle 20 appena andata in onda e condotta da Alberto Bila' riesce a mostrare le immagini di quello che e' accaduto subito dopo.

Gabriele Paolini viene afferrato da un operatore per la giacca con l'intento di allontanarlo dalla giornalista.

Peccato che venga letteralmente trascinato all'indietro.

Evidentemente sentendosi destabilizzato da quell'azione, ed allo stesso tempo cercando di non dare la classica schienata in terra rischiando di farsi piu' male rispetto a quello che la sua azione puo' aver prodotto, d'istinto, come farebbe chiunque nella sua stessa situazione, si aggrappa alla prima cosa "aggrappabile" per mantrenersi in bilico, la giornalista, provocando cosi' una caduta a catena come mostrato dal TG5.

Ed e' cosi' che la giornalista e' scivolata sul marciapiede mentre Paolini ha sbattuto la schiena sulla fioriera li' vicino.

A questo punto si evince chiaramente, pur non condividendo l'azione del disturbatore catodico, che a far cadere Sonia Sarno "tecnicamente" non e' stato Gabriele Paolini, come sostenuto sia dal servizio del TG5, sia dal comunicato stampa RAI, nonche' dalla stessa "vittima" la quale lo ha denunciato poco dopo, ma indirettamente ed assolutamente involontariamente dall'operatore che lo ha maldestramente ed incautamente trascinato all'indietro per la giacca (anche se in buonissima fede e senza l'intento di provocargli traumi o dolori intenzionalmente) con l'intento di fermare la sua incursione.

A volte bisognerebbe contare fino a dieci prima di sputare sentenze!.

Inutile, invece, rimarcare come l'intervento delle forze dell'ordine, nonostante la massiccia presenza di queste ultime proprio nei pressi dell'impietoso show, sia stato praticamente nullo.

La giornalista al termine del collegamento è stata soccorsa e ha espresso il desiderio di querelare l’aggressore, ben noto per le abituali "incursioni" durante le dirette televisive. Negli uffici del Commissariato Trevi durante la denuncia, la giornalista "non ha lamentato il mancato o tardivo intervento delle forze dell’ordine, anzi ha più volte ringraziato i poliziotti per il tempestivo soccorso prestatole" spiega la polizia. Che aggiunge: "Paolini è stato più volte denunciato per analoghi episodi e recentemente nei suoi confronti la questura ha adottato il provvedimento dell’avviso orale, invitando lo stesso a desistere da tali azioni di disturbo nonché il provvedimento del foglio di via obbligatorio con divieto di rientro nel comune di Fiumicino".





FONTE: ASCA (11 GENNAIO 2010).

RAI: PAOLINI AGGREDISCE SONIA SARNO. VERRO, POLIZIA VIGILI.

''Desidero esprimere tutta la mia solidarieta' alla giornalista Sonia Sarno per l'increscioso incidente di questo pomeriggio. Mi auguro che, dopo questo ennesimo atto vile e insensato, il caso rappresentato da Gabriele Paolini venga preso in piu' seria considerazione dalle autorita' competenti''. Lo afferma, in un comunicato, il consigliere di amministrazione della Rai, Antonio Verro, in riferimento all'aggressione odierna alla giornalista del Tg1 da parte del noto disturbatore televisivo, Gabriele Paolini, a Via del Plebiscito, senza che i numerosi poliziotti presenti sul posto intervenissero.

red-mar/mcc7lv





FONTE: ASCA (11 GENNAIO 2010).

RAI: CDR TG3, SOLIDARIETA' A SONIA SARNO.

Il Comitato di Redazione del TG3 esprime la propria solidarieta' alla collega Sonia Sarno del TG1 aggredita oggi durante la diretta davanti a Palazzo Grazioli. E' quanto riporta un comunicato.

E' l'ennesima aggressione ad opera del solito Paolini che - prosegue la nota - approfitta delle telecamere usate nelle dirette all'esterno per ostacolare il lavoro del servizio pubblico. E' incredibile constatare come perfino oggi , dove a Via del Plebiscito non mancavano le forze dell'ordine, il solito soggetto sia riuscito ad agire indisturbato creando un grave disagio al lavoro della collega.


red-lsa/mar/ss





FONTE: CORRIERE DELLA SERA (11 GENNAIO 2010).

Paolini trascina e fa cadere
una giornalista del Tg1.

Stavolta non si è limitato a pronunciare frasi ma si è aggrappato a Sonia Sarno trascinandola per terra.

ROMA - Non è stato di parola. Gabriele Paoliniaveva promesso che non l'avrebbe più fatto. E invece, eccolo, di nuovo in azione, protagonista di un nuovo incidente. Noto al grande pubblico come disturbatore di giornalisti tv, stavolta Paolini non si è limitato a pronunciare frasi in diretta televisiva ma, mentre un tecnico del Tg1 cercava di allontanarlo, si è aggrappato alla giornalista Rai, Sonia Sarno, trascinandola per terra.

Paolini fa cadere giornalista del Tg1.

LA FIORIERA - La cronista ha sfiorato con la testa una fioriera, rischiando un impatto molto pericoloso. L'aggressione è avvenuta a pochi metri dalla residenza romana del presidente del Consiglio, mentre era in corso un vertice in materia di giustizia. Le decine di poliziotti e carabinieri che presidiano il palazzo hanno assistito alla scena senza intervenire. Paolini, dopo l'assalto, si è allontanato da via del Plebiscito. Ad aggressione avvenuta, alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine si sono avvicinati alla giornalista fornendole le indicazioni per il più vicino commissariato di polizia dove sporgere denuncia.

LA NOTA DELLA QUESTURA - «Gli agenti della Polizia di Stato in servizio nei pressi del noto obiettivo istituzionale, sono immediatamente intervenuti, ma Paolini alla vista del personale in divisa è fuggito in direzione di Piazza Venezia» ha precisato successivamente, in una nota, la questura di Roma in merito all'aggressione subita dalla Sarno. Paolini è stato più volte denunciato per analoghi episodi e recentemente nei suoi confronti la questura di Roma ha adottato il provvedimento dell'Avviso Orale, invitandolo a desistere da tali azioni di disturbo oltre ad un Foglio di Via Obbligatorio con in divieto di rientro nel comune di Fiumicino.

IL CDR DEL TG1 - «Non solo l'ennesima interruzione di una diretta del telegiornale del servizio pubblico, ma una vera e propria aggressione fisica»: così si è espresso il Cdr del Tg1 sulla ennesima incursione di Paolini. «Questo è quanto ha dovuto subire la nostra collega Sonia Sarno davanti a uno dei luoghi più protetti d'Italia, Palazzo Grazioli. Un'altra bravata del signor Paolini - aggiunge la nota -. Il Cdr del Tg1 esprime la solidarietà di tutta la redazione alla collega Sarno e non può esimersi dal chiedere perché in tutti questi anni le forze dell'ordine non siano mai riuscite a tenere a freno le incursioni teppistiche di questo personaggio».

DENUNCIA - D'altra parte Gabriele Paolini è pronto a denunciare per aggressione i tecnici Rai, lamentando che questi lo hanno buttato per terra. La notizia arriva tramite l'ufficio stampa dello stesso Paolini, che riferisce che «l'Arlecchino della tv Gabriele Paolini, dopo diretta del Tg1 delle 13.31, si è accasciato lungo Via del Corso, ha rimesso ed è svenuto. Durante il parapiglia con tre tecnici che si sono scagliati contro il birichino della tv, durante il collegamento televisivo con il Tg1 da Via del Plebiscito, Paolini è caduto a terra, insieme alla giornalista Rai ed ha sbattuto violentemente la testa».





FONTE: IL GIORNALE (11 GENNAIO 2010).

Tg1, Paolini fa cadere giornalista.

Il "disturbatore" colpisce ancora. Strattonata e gettata a terra Sonia Sarno in collegamento diretto da via del Plebiscito.

Roma - Nonostante le condanne. Nuovo incidente con Gabriele Paolini, il personaggio ormai diventato noto al grande pubblico per disturbare i giornalisti che vanno in diretta televisiva. Stavolta però Paolini non si è limitato a pronunciare frasi in diretta ma, mentre un tecnico del Tg1 cercava di allontanarlo, si è aggrappato alla giornalista Rai, Sonia Sarno, trascinandola per terra. Il tutto è avvenuto a via del Plebiscito, a poche decine di metri dall’ingresso di Palazzo Grazioli, residenza-ufficio del premier Silvio Berlusconi, proprio mentre all’interno del palazzo stava iniziando il vertice di maggioranza convocato al rientro del presidente del Consiglio.

Il blitz La giornalista del Tg1 aveva da poco iniziato lo stand up in diretta per il telegiornale, quando Paolini si è avvicinato, ma è stato intercettato e letteralmente bloccato dai due tecnici della giornalista. I due sono riusciti a tenerlo a distanza mentre nel frattempo due poliziotti in divisa si sono avvicinati per vedere cosa stesse accadendo. Mentre i due tecnici cercavano di dissuadere Paolini impedendogli fisicamente di avvicinarsi a Sonia Sarno, il disturbatore è riuscito a dribblarli e si è avvicinato alla giornalista pronunciando frasi all’indirizzo del microfono, proprio mentre la Sarno stava lanciando il servizio con le parole che il premier aveva pronunciato entrando a Palazzo Grazioli.

La caduta A quel punto un tecnico si è avvicinato e ha tentato di allontanarlo, ma lui si è aggrappato alla Sarno e, mentre il tecnico lo spingeva, l’ha trascinata in terra. La giornalista, spaventata, ha urlato ripetutamente "Aiuto", anche perché non si rendeva conto di quello che stava succedendo. I due poliziotti in divisa non sono intervenuti, in compenso Paolini ha iniziato a urlare accusando il tecnico di averlo buttato per terra. Il disturbatore ha quindi discusso un po' con il fonico e si è poi allontanato senza che nessuno delle forze dell’ordine lo fermasse. La giornalista ha avuto però la presenza di spirito di rialzarsi e concludere il servizio.

La querela La giornalista al termine del collegamento è stata soccorsa e ha espresso il desiderio di querelare l’aggressore, ben noto per le abituali "incursioni" durante le dirette televisive. Negli uffici del Commissariato Trevi durante la denuncia, la giornalista "non ha lamentato il mancato o tardivo intervento delle forze dell’ordine, anzi ha più volte ringraziato i poliziotti per il tempestivo soccorso prestatole" spiega la polizia. Che aggiunge: "Paolini è stato più volte denunciato per analoghi episodi e recentemente nei suoi confronti la questura ha adottato il provvedimento dell’avviso orale, invitando lo stesso a desistere da tali azioni di disturbo nonché il provvedimento del foglio di via obbligatorio con divieto di rientro nel comune di Fiumicino".





FONTE: IL MESSAGGERO (11 GENNAIO 2010).

Paolini strattona e fa cadere
giornalista del Tg1 in diretta.

Il disturbatore evita tecnici Rai e agenti. Denunciato per lesioni volontarie e interruzione di pubblico servizio.

ROMA (11 gennaio) - Gabriele Paolini, il personaggio ormai diventato noto al grande pubblico per disturbare le dirette televisive, si è aggrappato alla giornalista della Rai, Sonia Sarno, trascinandola a terra mentre era in diretta per il Tg1 delle 13,30 in via del Plebiscito, vicino a palazzo Grazioli, residenza-ufficio del premier Silvio Berlusconi, proprio mentre stava iniziando il vertice di maggioranza. Un tecnico del Tg1 ha cercato inutilmente di allontanarlo. Due poliziotti in divisa, che erano a pochi passi dalla giornalista, non sono intervenuti.

Sonia Sarno aveva da poco iniziato lo stand up in diretta per il telegiornale, quando Paolini si è avvicinato, ma è stato intercettato e letteralmente bloccato dai due tecnici della troupe. I due sono riusciti a tenerlo a distanza mentre nel frattempo due poliziotti in divisa si sono avvicinati per vedere cosa stesse accadendo.

Mentre i due tecnici cercavano di dissuadere Paolini impedendogli di avvicinarsi a Sonia Sarno, il disturbatore è riuscito a dribblarli e si è avvicinato alla giornalista pronunciando frasi al microfono, proprio mentre la Sarno stava lanciando il servizio con le parole che il premier aveva pronunciato entrando a Palazzo Grazioli. A quel punto un tecnico ha tentato di allontanare Paolini spingendolo via, ma l'uomo si è aggrappato alla Sarno e l'ha trascinata a terra.



 La giornalista, spaventata, ha urlato ripetutamente “aiuto”, anche perché non si rendeva conto di quello che stava accadendo. I due poliziotti in divisa non sono intervenuti, in compenso Paolini ha iniziato ad urlare accusando il tecnico di averlo buttato per terra. Il disturbatore ha quindi discusso un po' con il fonico e si è poi allontanato senza che nessuno lo fermasse. La giornalista ha avuto la presenza di spirito di rialzarsi e concludere il servizio. Sonia Sarno ha poi annunciato di aver denunciato Paolini per lesioni personali volontarie e interruzione di pubblico servizio.



 «Gli agenti della polizia di Stato in servizio nei pressi del noto obiettivo istituzionale - viene fatto sapere dalla Questura - sono immediatamente intervenuti, ma Paolini alla vista del personale in divisa è fuggito in direzione di Piazza Venezia. La giornalista, al termine del breve collegamento, è stata prontamente soccorsa ed ha espresso il desiderio di querelare l'aggressore, a lei ben noto per le sue abituali “incursioni” durante le dirette televisive. Negli uffici del Commissariato Trevi durante la denuncia la giornalista non ha lamentato il mancato o tardivo intervento delle forze dell'ordine, anzi ha più volte ringraziato i poliziotti per il tempestivo soccorso prestatole. Giova precisare che il Paolini è stato più volte denunciato per analoghi episodi e recentemente nei suoi confronti la Questura ha adottato il provvedimento dell'avviso orale, invitando lo stesso a desistere da tali azioni di disturbo nonché il provvedimento del Foglio di via obbligatorio, con il divieto di rientro, nel comune di Fiumicino».





QUI DI SEGUITO ALCUNI COMMENTI CHE SONO STATI PUBBLICATI SUL SITO DEL QUOTIDIANO “IL MESSAGGERO”.

di MATTHIAS.

Non si può continuare così!.

Siamo in una crisi economica senza precedenti, siamo in una situazione di criticità per la sicurezza mondiale, stiamo vedendo scontri sanguinosi in casa nostra, attentati sugli aerei e strani modi per ripararci dagli stessi, e l'immarcescibile Paolini continua a imperversare. Poco fa ho visto la sequenza sul TG5, mixata tra le immagini del TG1 e quelle riprese dalle loro telecamere. Dalle immagini si evince che si sono dimostrati più presenti degli ausiliari del traffico, che erano sul posto, rispetto ai poliziotti. Ma anche questo è "tecnicamente" a norma: un bravo poliziotto (o carabiniere) si tiene alla larga da situazioni "strane", in luoghi strategici (stavamo davanti alla residenza del Premier), per evitare "tranelli", atti a neutralizzarli (evito di dilungarmi sull’argomento). Il vero problema è Paolini: non è possibile che questa persona se ne continui a girare per i vari punti di criticità, laddove può esserci una diretta televisiva, mettendo a repentaglio l'incolumità dei giornalisti, dei tecnici, degli astanti ma, soprattutto anche di se stesso. La possibilità che una persona strana gli vada dietro per poter essere immortalata dalle telecamere e di passare alla storia nel sublime gesto di essere colui che fece del male a Gabriele Paolini, si fa sempre più probabile. La Sarno si è recata, subito dopo, a denunciare il Paolini per tutta una serie di reati, ma non è questa la strada per il Paradiso!.





di AWISEONHILL.

Paolini all'isola dei famosi. Prima o poi ce lo chiameranno.



di ANIRAM.

x speaker2007 Come da persona che ignora, e che di conseguenza fa magre figure, sono contento di trovare sulla mia strada persone "sapute" che possano spiegarmi tante cose! Olala pero', viste le nuove informazioni pare che i poliziotti abbiano lasciato l'obbiettivo sensibile e siano accorsi in aiuto della povera giornalista: Allora qual'e la prassi? Per cortesia speaker2007, puo' commentare la 2da parte del mio messaggio, visto che non sono del mestiere. Com'è che l'agente che ha raccolto la denuncia è praticamente quasi sempre assente e nessuno ha ancora sentito l'investitore o il proprietario della vettura dopo ben 6 settimane?. Grazie, ben gentile.



di EMILIOPRIMO.

UNA COSA CHE I GIORNALISTI DOVREBBERO RIPETERE SPESSO.

Fu una cosa meravigliosa vedere il grande Fraiese prenderlo a calci nel sedere....Dopo lui il nulla!!! E' proprio vero che ora non ci sono più i giornalisti di una volta....In casi come questo non c'è neppure da pagare il copyright....e quel rompiballe da competizione la pianterebbe di scassare i marroni alla gente che lavora!!.



di ANDREASURRO.

Non ho capito la storia dei poliziotti.

Chi ha scritto l'articolo ci tiene a dire che non sono intervenuti, la giornalista invece di sì...Ma insomma, sono intervenuti o non sono intervenuti?.



di ELBLANCO.

X speaker2007.

Quindi secondo te i poliziotti presenti sul luogo, altro non sono che radiocronisti che trasmettono ai colleghi della centrale ciò che sta avvenendo sul campo di calcio, pardon, sul luogo dell'accaduto..?. Che abbiamo obbedito agli ordini nessuno lo discute...ma! per la gente comune è lecito avere dei dubbi, oppure tutti quelli che ce l'hanno sono degli ignoranti?. Immaginiamo che Paolini fosse un violentatore..cosa avrebbero fatto i due poliziotti? la telecronaca dell'amplesso?. "La butta per terra..con una mano la tiene e con l'altra le strappa i vestiti..adesso è nel punto culminante!!" ma mi faccia il piacere!!!.



di PENNA VERDE.

LE SPIEGO.

Caro Aniram, i poliziotti che svolgono un compito specifico, come quello di vigilare la casa del nostro amato Presidente hanno un protocollo di comportamento che non prevede distrazioni. Le faccio un esempio: nei paraggi due si picchiano (per finta) con l'intento di far distrarre i poliziotti presenti sul posto e contemporaneamente favorire l'azione indisturbata di un attentatore. Cosa fanno i poliziotti cadono nel tranello? Che si picchino pure peggio per loro. Possono solo via radio chiedere l'intervento di una pattuglia impegnata nel territorio per la vigilanza senza farsi distrarre. Una cosa è importante nella vita: prima di criticare occorrerebbero due cose: documentarsi e fare almeno due mesi il lavoro degli altri. Dopo forse si avrebbe titolo a parlare. Lo tenga presente per il futuro e la saluto cordialmente.



di GUIDO1.

Paolini falso e bugiardo (oltre a tutto il resto).

Oltre che vigliacco(se la prende con chi non puo' difendersi. guai a lui se dovessi incontrarlo) e anche un falso e un bugiardo perché aveva giurato di non rompere piu'. e invece.



di SPEAKER2007.

X Aniram.

In riferimento ai 2 poliziotti che non sono intervenuti, ti posso assicuare che hanno fatto esattamente ciò che dovevano fare... e quindi presidiare l'obiettivo sensibile senza possibilità di spostarsi anche uno alla volta... sono le disposizioni impartite... dovevano solamente contattare via radio la sala operativa ed informare dell''accaduto.. cosa che avranno sicuramente fatto... ma dato che la giornalista si è rialzata subito l'hanno invitata a sporgere denuncia presso il commissariato... se non sei del mestiere non commentare cose che non conosci.... fai solo la solita magra figura dell'ignorante!!!!.



di GUIDO1.

X giano.

''L'articolista'' fa il suo dovere di cronista non come chi deve difenderci (in nome di una falsa democrazia) non interviene per non sporcarsi le mani.



di GUIDO1.

Altra anomalia italiana.

Vabbene che é disturbato, vabbene che vota per di pietro ma siamo proprio alla frutta se si permette di far male alla gente che lavora senza intervenire. polizia distratta o comandata?.



di UMBERTODEOSTI.

Perchè?.

Perchè tutti quei riferimenti ripetuti fin troppo ai due poliziotti presenti? Che vuole far trasparire l'articolista?.



E' mai possibile?. Ma chi è quello, uno psicolabile, un disadattato?.

E' da anni che va avanti così con comportamenti da idiota in libera uscita! Ora, con tanto di forze dell'ordine (sic) vicino!. Pochi anni fa è riuscito in diretta, prendere il microfono e ad apostrofare in malo modo perfino anche Ciampi, Presidente della Repubblica in carica. Possibile che non sia già stato diffidato adeguatamente, sì da non vederlo più in giro davanti ad uno o all'altro teleschermo?. Possibile che la res publica sia così alla mercè dell'ultimo arrivato? E' veramente strano. Il tutto dà una bruttissima impressione di uno Stato assente... figuriamoci cosa può fare lo Stato - molti si possono chiedere - verso le organizzazioni malavitose e grintose come la mafia. Ma ci si rende conto?. E' incredibile, incredibile! Soprattutto per l'atteggiamento reiterato all'inverosimile. Essere tutti quanti alla mercè di un semplice screanzato!? Ci si domanda: da chi è protetto?.



di AFRICARLO.

SOLIDARIETA' A SONIA SARNO.

Paolini, non va demonizzato...fa la sua parte...escludendo oggi non ha mai fatto male a nessuno, se non a una certa parte politica inefficente e egoista. E' pure divertente. Non la farei tanto tragica.



di ROBOT.

D'ACCORDO CON FRANCESCO61.

Parole sante!!!.



di ANIRAM.

Ma fatemi capire, non era dovere dei poliziotti intervenire? Su un'altro articolo si diceva che i poliziotti non sono intervenuti, ma in compenso hanno dato informazioni alla giornalista per il piu’ vicino commissariato. Sicuramente la stessa era grado di trovarlo da sola.!!!!Sembra proprio che in Italia l'intervento delle forze dell'ordine avvenga solo quando ci scappa un ferito e per ferito intendo ferito, non contusioni o escoriazioni. Se c'è il morto l'intervento è assicurato. Riguardo alle indagini che seguiranno beh ...si vedrà. Piccola informazione vissuta a Roma, circa 6 settimane fa ragazza investita con lesioni minime, investitore fuggito, fatta denuncia con dati targa e tipo vettura e testimoni. Interpellato il commissariato, difficoltà a trovare l'addetto e non si sa ancora il nome dell'investitore. Boh!!.



di PEPPONE.

Ricordando Paolo Frajese.

Il grande giornalista scomparso che colloquiò con il disturbato in modo chiaro in diretta ... ricoradate?.



dI GIORGIO CALANDRA.

Se questi sono modi.

Adatti, per consentire visibilità a un provocatore, va bene. Evidentemente non ci sono gli strumenti adatti per neutralizzarlo. Ma niente niente è sponsorizzato da qualche gruppuscolo politico? Sarei curioso di vederlo comparire nel collegamento con Di Pietro,sono sicuro che farebbero un duetto. Nel frattempo le condanne e le ingiunzione dei magistrati che fine hanno fatto?.









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Pubblicato su: 2011-05-26 (2728 letture)

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