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Il più amato da Mentana - parte 2




Per chi se lo fosse perso, vi proponiamo la trascrizione del servizio che il Tg5 ha dedicato al profeta del condom e che è andato in onda nell'edizione delle 20 del giorno 18-06-2004


Fabrizio SummonteEnrico Mentana: Ieri vi abbiamo parlato di un personaggio che appare spesso, troppo spesso, anzi che forse non dovrebbe apparire per nulla, e che tutte le volte che appare fa un po' di caos, diciamo per essere diplomatici. Su chiama Paolini, fa il disturbatore televisivo di professione. Oggi con il nostro Summonte andiamo a vedere come, a quanto pare, la sua più forte attrazione, oltre alle dirette, è per lo sport.

Servizio di Fabrizio Summonte: E' un'attrazione fatale, quasi morbosa, quella che spinge Gabriele Paolini non solo verso le telecamere, ma anche verso il calcio e verso i calci di ogni tipo. Periodi come quello che stiamo vivendo, da grandi eventi sportivi, ricorderete i mondiali di calcio 1998, sono anche i preferiti dal Diabolik di Casal de Pazzi per mettere a segno i suoi colpi mediatici. Di pallone capirà poco, ma il tempismo dei suoi interventi è degno di un Gilardino o di un Pippo Inzaghi.
Di colpi ne riceve anche, colpi proibiti. La comparsata al Tg1 dell'altro giorno, di fronte al liceo Cavour di Roma, gli è costata 12 giorni di prognosi, un mignolo steccato e una caviglia ingessata. Per nulla commosso dal nuovo look di Paolini, con le meches da angioletto, un tecnico della tv lo ha fatto ruzzolare da una scalinata.

Paolini a queste brutalità è abituato. E' sfuggito ai calci, ai bastoni dei Cobas latte, ad un tentativo di strangolamento con la eccentrica collana che una volta portava al collo e da allora non porta più. Anche questa volta, perciò, si prepara ad una coda giudiziaria, prendendo di mira anche una professoressa di filosofia che lo ha invitato a farsi curare e un giornalista educato quale Pietro Damosso, che gli ha detto "vergognati".
Ben peggio, in una celebre edizione di Fantastico, fece Giancarlo Magalli quando si vide offrire in diretta il solito profilattico. Le sorti giudiziarie dell'invadente giovanotto, ormai giunto alla soglia dei trent'anni, cominciano però a traballare. Lui denuncia, ma sempre più spesso viene anche denunciato per interruzione di pubblico servizio e "inquinamento televisivo", reato inedito per il codice.

Il primo dei suoi nemici, scavalcando perfino Pannella e Berlusconi, è diventato Emilio Fede. Così, a quelle della Rai, e di tanti semplici cittadini, offesi dalle sue performance, si sono aggiunte anche le denunce di Mediaset, che chiede un risarcimento di quattro milioni di euro.
Ecco un record che Paolini, già finito nel Guinness dei Primati per le sue apparizioni in tv, giunte ormai a quota 20.000, non vorrebbe mai stabilire.

Forse qualcosa gli insegnerà la saggezza romana di una delle sue vittime. Non Magalli, ma Giulio Andreotti (si vede l'immortale senatore a vita che, di fronte ad un inquinamento paoliniano, si mostra visibilmente infastidito e dice "taglia, taglia", N.d.R.)









A cura di Gon

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Pubblicato su: 2004-07-27 (3550 letture)

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