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Paolini: ovvero l’uomo che (non) c’era




Gabriele PaoliniVi presentiamo un estratto del saggio che il giornalista Bruno Di Marino ha dedicato alla figura di Gabriele Paolini


[...] E’ il creatore della “televisione di strada” ante-litteram Gabriele Paolini. Dal ’97 il profeta del condom si è inventato una televisione personalizzata, a suo uso e consumo. Una televisione da fare quotidianamente utilizzando mezzi altrui. Senza saperlo Paolini segue le orme di Guy Debord, il padre del Situazionismo, l’inventore del détournement, procedimento attraverso cui ci si appropria di immagini preesistenti, decontestualizzandole, modificandone il contenuto, riutilizzandole ai fini della propria lotta culturale e politica. Paolini ha inventato qualcos’altro: il détournement in diretta. L’inserimento del suo volto dentro l’inquadratura muta profondamente il senso dell’immagine. Distrae, dirotta, “deturna” il pubblico verso un altro significato, che – attenzione – non è più l’ammonimento a usare il profilattico, ma è Paolini stesso. Il medium è il messaggio diceva McLuhan, ma in questo caso il medium, il messaggio e Gabriele Paolini coincidono perfettamente, diventano un’unica cosa.

L’attitudine situazionista di Paolini è ancora più evidente se si pensa che la sua trasmissione di riferimento non può che essere Blob, contenitore dove vengono riciclate le immagini del giorno prima. Blob è caratterizzata da due elementi: citazione e reiterazione. Gli stessi su cui si basa la poetica paoliniana. Paolini d’altronde è una citazione vivente e non sarebbe Paolini se non si ripetesse (e si riproducesse) all’infinito. A volte arrivando perfino all’ubiquità (è comparso nello stesso momento in diretta su due canali diversi), oppure creando un cortocircuito tra due trasmissioni, Blob e Striscia la notizia. Il 13 dicembre 1999 è accaduto che Paolini fosse chiamato dalla squadra di Antonio Ricci per apparire alle spalle del sosia di D’Alema. Ma a riprendere la scena c’è anche la videocamera di Blob, che trasmette cinque minuti prima di Striscia le stesse immagini da un altro punto di vista. Paolini insomma si “sdoppia” e, prima ancora di recitare (su Canale 5), rivela l’artificio (su Raitre). Se per una volta la sua partecipazione è su commissione e serve a rendere più realistica la messa in scena, ecco che, anticipatamente, offre allo spettatore anche il making of di quell’avvenimento.

In quell’occasione il Paolini vero ha assolto la funzione di autentificare il D’Alema finto, ma ormai la tv non ha neppure più bisogno del Paolini vero. Ultimamente nel programma comico di Raidue Bulldozer, è apparso un sosia di Paolini che rimane sullo sfondo. Il profeta del condom ha raggiunto lo status di popolare gadget, di cartone animato. Il pericoloso virus continua a diffondersi e a trasformare, inesorabilmente, la nostra percezione degli eventi trasmessi giorno dopo giorno dalla televisione.









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Pubblicato su: 2004-03-30 (9466 letture)

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