Welcome to !

 Gabriele Paolini
- Paolini senza censure
- La Sessualità
    Paoliniana

- La famiglia
- Stelle in cielo
- Gli amici
- Dicono di lui

 Rubriche
- Gli scoop
- Le querele ricevute
- Le querele presentate
- La Lista Nera di Paolini
- Immagini Artistiche Paoliniane
- Fans e Fan Club

 Le battaglie

- Gli inquinamenti
- I nemici storici
- Rassegna stampa
- I numeri


AMERICAN DREAMZ.

RECENSIONE DELL'ARTISTA GABRIELE PAOLINI.







AMERICAN DREAMZ

Una popolare trasmissione americana vede in gara delle aspiranti popstar, scelti spesso per ragioni commerciali più che artistiche, suscitando anche l’interesse del presidente degli Stati Uniti. Mediocre satira della società a stelle e strisce con Hugh Grant…

Regia: Paul Weitz

Interpreti: Hugh Grant, Mandy Moore, Dennis Quaid, Marcia Gay Harden, Willem Dafoe, Chris Klein, Shohreh Aghdashloo

Sceneggiatura: Paul Weitz

Data di uscita italiana: 9 giugno 2006

Voto: 4,5/10

Francamente, poteva anche andare peggio. Da quello che avevo letto in giro su Internet, infatti, questo veniva descritto come il peggior titolo dell’anno. Beh, mi sembra eccessivo, anche se siamo su un livello decisamente basso. In realtà, quello che veramente lascia perplessi sono le possibilità commerciali di questa pellicola. Infatti, nonostante la satira sia spesso all’acqua di rose, ci sono due o tre cose (soprattutto nel finale) che lasceranno il pubblico americano molto perplesso. D’altra parte, i continui riferimenti ai veri reality statunitensi (soprattutto alle figure di Donald Trump e Paula Adbul), saranno difficilmente colti dalle platee internazionali, cosa che diminuirà ulteriormente la forza (già di suo non irresistibile) della parodia presentata.

Peccato, perché l’inizio (con una simpatica presa in giro, che sembra citare Jerry Maguire e soprattutto Qualcosa è cambiato, del solito personaggio cinico di Hugh Grant, ormai abbonato a questo tipo di ruolo), non è male. Ma si vede subito che la sceneggiatura non funziona, perché le diverse vicende parallele sono troppo frammentate e poco efficaci, arrivando ai confini del plagio (chi ha visto la seconda serie di 24 non avrà difficoltà a riconoscere una situazione molto simile). E la satira non colpisce quasi mai nel segno. E’ difficile infatti trovare qualcosa di divertente nella rappresentazione dei reality show, un genere che, già di per sé, è autoparodico. Non sarà certo mostrando qualche misero trucco per aumentare gli ascolti o ottenere il voto popolare che si graffia veramente l’essenza di questi spettacoli. Anche perché, o li si accetta per quello che sono (sostanzialmente, un passatempo stupido ma non certo dannoso) o bisogna avere il coraggio di mettere alla berlina anche il pubblico (cosa che qui nessuno fa).

Inutile dire che anche a livello politico siamo messi male. Non sarà certo mostrando dei simil Bush e Cheney (Willem Dafoe è ridicolo), mentre mostrano rispettivamente la loro stupidità (le battute sulle popolazioni irachene e i placebo non fanno ridere) e furbizia machiavellica, che si fa satira politica vera (come il primo Michael Moore di Roger & Me, tanto per intenderci). Ogni tanto qualche colpo (come l’ironia sull’eroismo dei soldati, anche quando è assolutamente involontario) funziona, ma si tratta di situazioni rare.

Purtroppo, anche qui (come in altre occasioni recenti) siamo di fronte ad un cast decisamente sprecato. Perché prendere delle attrici bravissime come Marcia Gay Harden (premio Oscar per Pollock) e Shohreh Aghdashloo (nomination per La casa di sabbia e nebbia), per poi affidare loro dei ruoli miseri e insignificanti? E’ incredibile poi che, con degli interpreti così affermati, forse la più convincente risulta la popstar (vera) Mandy Moore…

Insomma, Paul Weitz (che con In Good Company aveva realizzato un piccolo gioiellino), in questa occasione non ha solo fatto un brutto film. Ma ha anche realizzato un prodotto che potrebbe creare gravi danni alla sua carriera. Almeno, ha avuto l’intelligenza di tenere bassissimo il suo budget (19 milioni di dollari). Forse, è proprio questo l’elemento più positivo di tutta la pellicola…









Copyright © byIl sito ufficiale di Gabriele Paolini, il profeta del condomTutti i diritti riservati.

Pubblicato su: 2006-04-29 (1054 letture)

[ Indietro ]




Il sito ufficiale di Gabriele Paolini, il profeta del condom
Gabriele Paolini (c)
Generazione pagina: 0.045 Secondi